Naufrago per 10 mesi,
Xavier Rosset, famoso avventuriero, aveva scelto di restare isolato per 300 giorni su un’isola del Pacifico, per mettere alla prova se stesso e la sue capacità di sopravvivenza. Il novello Robison Crusoe era partito a settembre con un equipaggiamento veramente basico che includeva soltanto un coltellino svizzero, un machete e una videocamera a batteria solare per registrare la sua avventura. Durante i dieci mesi di permanenza su Tofua, una minuscola isola di 64 Kmq nell’arcipelago di Toga, Rosset ha affrontato diverse fasi di adattamento psicologico, registrandole, grazie all’aiuto di un telefono satellitare, sul suo blog. Secondo i suoi racconti, le prime settimane d’avventura sono state le più impegnative a causa delle difficoltà di procacciarsi il cibo e costruire un riparo ben protetto.Nei mesi successivi di isolamento e 18 chili in meno, si sono succedute esperienze indimenticabili e disavventure, come i violenti temporali nella stagione delle piogge e gli insetti velenosi. Ma la cosa peggiore è stata l’isolamento. Il problema della solitudine però è stato risolto verso il sesto mese, quando il naufrago ha costruito una trappola ingegnosa per catturare i maiali selvatici. Nella trappola, infatti, è caduta una piccola maialina: “Non avrei potuto mangiarla perchè non c’era abbastanza carne, così l’ho tenuta con me”. Per tre mesi il suino, chiamato Piggy, è così diventata la migliore amica di Xavier. “Era proprio come un cane, è stata una buona amica, anche se non le parlavo come faceva Tom Hanks con la palla (Wilson) in Castaway”. In vista del ritorno alla civiltà, negli ultimi giorni le emozioni sono state contrastanti. Alla fine però, l’avventuriero ha scelto di tornare a casa e adesso sta lavorando al documentario della sua straordinaria avventura.