Alaska, allarme orsi polari

Albina Perri

 In Alaska, la popolazione degli orsi polari sta sensibilmente diminuendo a causa del ritiro dei ghiacci e del bracconaggio sovietico. L’allarme è stato lanciato dall’agenzia americana Fish and Wildlife. Pochissimi esemplari di orsi polari sono, infatti, sopravvissuti dopo che una repentina fusione dei ghiacci marini tra il Canada e il nord dell’Alaska. Per i candidi orsetti i blocchi di ghiaccio sono, del resto, fondamentali perché necessari per il procacciamento del cibo. L’agenzia statunitense ha anche affermato che, negli ultimi tempi, il bracconaggio della Russia rappresenta un’ulteriore minaccia per la popolazione degli orsi. Il rapporto di Fish and Wildlife ha evidenziato che ogni anno vengono uccisi illegalmente dai 150 ai 250 orsi polari e il numero totale di questa specie, dal 2001 al 2007, è calato dello 0,3%. Nell’ultimo anno poi, a causa del riscaldamento globale, gli Stati Uniti hanno inserito gli orsi polari nelle specie a rischio d’estinzione. Inoltre, il ritiro dei ghiacci sta minacciando anche un altro mammifero marino, il tricheco del Pacifico. "Se non c'è più ghiaccio, scompare l'habitat degli animali e aumenta il rischio che queste specie si estinguano", ha dichiarato Bruce Woods, portavoce di Fish and Wildlife in Alaska.