Il mostro di Loch Ness
Durante l’era mesozoica, 150 milioni di anni fa, le acque e i laghi erano popolati da rettili carnivori che raggiungevano anche i 15 metri di lunghezza. Tra questi il più famoso è il plesiosauro, che ha guadagnato la sua notorietà grazie a Nessie, meglio conosciuto come mostro di Loch Ness , al quale il plesiosauro presta da secoli le fattezze. La leggenda vuole che il mostro marino vivesse nelle acque del lago ma, stando agli ultimi ritrovamenti, è ormai certo che l’animale non avrebbe popolato il lago scozzese bensì il canale della Manica in Inghilterra. Quest’incredibile scoperta è stata fatta dalla paleontologa Tracy Marler qualche mese fa, mentre perlustrava la spiaggia di Monmouth Beach alla ricerca di ossa di dinosauro. Durante l’ispezione costiera l’attenzione della ricercatrice è caduta casualmente su una roccia dall’aspetto curioso. Dopo un consulto con il marito Chris Moore, anche lui esperto di fossili, la Marler ha capito che quella serie di ossi incastonati nella pietra erano i resti di uno scheletro di un enorme plesiosauro, vissuto sulle spiagge della contea del Dorset, in Inghilterra, nel periodo giurassico, tra 150 e 200 milioni di anni fa. Le ossa ritrovate complessivamente sono 150 e, gran parte dei resti erano in buono stato e posizionati esattamente dove avrebbero dovuto essere. I resti verranno esposti al Lyme Regis Museum, il museo della storica "Jurassic Coast" dove già in passato, tra le rocce, sono stati trovati resti di plesiosauro. Gli studiosi fanno sapere al Daily Mail che la ricostruzione, durata mesi, è stata un vero puzzle, e che il risultato finale mostrerà al pubblico uno scheletro completo al 70%. Una scoperta che rafforza il mito di Loch Ness, esploso nel 1934 sulla base di alcuni avvistamenti in un lago della Scozia, e ravviva la fantasia del turisti di tutto il mondo. Adesso, oltre al lago, ci sarà forse un nuovo iter di pellegrinaggio per appassionati: la spiaggia di Lyme Regis, dove secondo gli ultimi ritrovamenti il plesiosauro sarebbe vissuto, e la galleria del museo per ammirarne lo scheletro. "Finora i ritrovamenti di questo tipo sono stati in tutto una decina - spiega il paleontologo Richard Edmonds - e io, che mi occupo di ricerca da 30 anni, finora sono solo riuscito a trovare ossa scompagnate.