Il picco a San Valentino
Sesso orale, tutte le malattie che si possono trasmettere (e che possono degenerare anche in tumori)
Ogni anno, durante la settimana di San Valentino, si assiste al picco di contagi di una patologia virale molto diffusa, la Mononucleosi, causata dal virus di Epstein-Barr (EBV), conosciuta come la "malattia del bacio", poiché viene trasmessa direttamente tramite lo scambio di saliva durante l'atto del baciare. La sindrome colpisce prevalentemente l'età adolescenziale e giovanile, quella compresa tra i 15 e i 25 anni, ed in questa settimana oltre il 75% dei ragazzi che approfittano della festa degli innamorati per eccedere in effusioni affettive, vengono contagiati dai vari partner infetti o da inconsapevoli portatori sani dell'agente patogeno. Ad oggi il 90% della popolazione adulta risulta essere sieropositivo per questo virus, avendo sviluppato tale malattia in epoca puberale senza esserne a conoscenza, periodo nel quale il decorso è in genere clinicamente indistinguibile da quello di una faringite acuta o di una tonsillite dolorosa, con febbre, linfonodi del collo ingrossati, malessere generale e debolezza, con sintomi simili a quelli di una comune influenza ma con un decorso lungo almeno tre settimane, mentre, quando contratta in età più avanzata, esso può perdurare per oltre un mese e tende sovente a complicarsi, coinvolgendo l'intero sistema linfatico e il suo organo principale, la milza, che appare aumentata di volume, fragile e dolente. È importante sapere che tale virus rimane nell'ospite anche dopo la guarigione, e la sua eliminazione con la saliva continua per oltre un anno, anche se in molti soggetti viene eliminato in maniera saltuaria per tutta la vita. Leggi anche: "Ecco la prova: la fi*** fa più male delle sigarette". Feltri scatenato: "Chi deve imparare la lezione" Ma le malattie trasmesse con il bacio sono molte e varie, hanno origine batterica e virale, e l'allarme è oggi focalizzato su quelle a trasmissione sessuale (MTS) inerenti la pratica del sesso orale, il quale comporta l'uso della bocca, delle labbra e della lingua, bagnate dalla saliva, per stimolare l'eccitazione reciproca con un partner. TRA I 18 E I 55 ANNI - Il sesso orale è praticato da oltre l'85% dei soggetti sessualmente attivi, in un' età compresa tra i 18 e i 55 anni, e tale tipologia di rapporto intimo avviene comunemente tra persone sia eterosessuali che omosessuali, e se il partner ha un'infezione alla bocca o alla gola è possibile che questa venga diffusa a livello del pene, della vagina, dell'ano e del retto, mentre se lo stesso ha un'infezione genitale od ano-rettale, il sesso orale non protetto può favorire la trasmissione degli agenti infettivi nel cavo orale o in quello laringo-faringeo. Occorre considerare che le malattie sessualmente trasmissibili con l'arte del baciare possono essere trasmesse ad un soggetto durante un rapporto anche se la persona infetta non manifesta particolari segni o sintomi, poiché molte di queste sindromi all'inizio sono assolutamente asintomatiche. Tra le principali infezioni batteriche che si possono contrarre o trasmettere con i baci durante il sesso orale, ad oggi le più diffuse sono la Clamidia, la Gonorrea, la Tricomoniasi e la Sifilide, tutte in aumento, ed il rischio di contagio tra una persona sana ed una infetta si nasconde ogni qualvolta vi sia uno scambio di fluidi sessuali e di saliva includenti microbi, poiché nei casi di rapporti oro-genitali, gli agenti patogeni possono fare ingresso nella gola, ed ivi depositarsi esercitando la loro azione, come anche, se il partner infetto ha il batterio in faringe o in laringe, esso può essere depositato, trasferito ed assorbito a livello della vagina o del tratto urinario ed ano-rettale. Tra le infezioni di origine virale più note spicca quella da Herpes Virus, che nella sua forma Simplex limita la propria azione nella zona della bocca, delle labbra e del naso, mentre durante i rapporti sessuali di natura orale questo virus può diffondersi per contatto diretto tra la mucosa labiale infetta e i genitali, dove provoca lesioni identiche a quelle cutanee, vescicolose e pustolose a rischio di super contaminazione batterica. Ma è l'infezione da Papilloma Virus (HPV) quella più comune, più diffusa e più pericolosa, in quanto questo agente virale, presente in circa il 70% delle donne e degli uomini non vaccinati, vanta oltre 100 sierotipi, alcuni responsabili di lesioni benigne della pelle, come le verruche, i condilomi e i papillomi, mentre altri ceppi virali hanno un potenziale oncogeno considerato medio-alto, cioè in grado di sviluppare lesioni che evolvono in senso neoplastico, riconosciuti come il fattore di rischio più comune e temibile del 100% del tumore femminile della cervice uterina e del 20% dei cancro del laringe in entrambi i generi. GIOCATTOLI SESSUALI - Tale tipo di virosi si trasmette nei due sessi tramite il sesso orale o con i rapporti vaginali ed anali, e tra le modalità di contagio si deve includere anche lo scambio di giocattoli sessuali contaminati con i fluidi o la saliva dalle persone infette. L'assenza di sintomi iniziali di tale patologia virale, sia negli uomini che nelle donne, ne favorisce la diffusione ad ogni partner con cui si viene a contatto, anche per una sola volta e senza distinzione di sesso, in ogni rapporto non protetto. È importante sottolineare che entro una settimana dal contagio, sia esso virale o batterico, l'infezione può dare manifestazione nel punto d'ingresso orale o genitale dell'agente patogeno, con comparsa di sintomi fastidiosi come bruciore, prurito, arrossamenti, piccole lesioni mucose o cutanee, ma è anche frequente che il virus od il batterio non provochi alcun disturbo evidente o visibile che richiami attenzione, come accade per esempio nei casi di trasmissione inconsapevole della malattia da parte di una persona portatrice sana, la quale non accusa nessun sintomo riconducibile alla patologia, anche se il contatto tra le sue mucose orali o genitali con i fluidi salivari, vaginali o spermatici sono stati sicuramente veicolo e impianto di infezione. Ma nel giorno di San Valentino criminalizzare scientificamente il bacio può sembrare un proposito scellerato, poiché questo irresistibile contatto labiale ed irrinunciabile atto d'amore dalla psichiatria è considerato invece terapeutico, in quanto coinvolge positivamente la sfera emotiva, psicologica, fisica, cerebrale, erotica, emozionale, sessuale e sociale, stimolando l' encefalo al rilascio di ormoni benefici quali il testosterone, l' ossitocina, le endorfine e i ferormoni, sostanze chimiche che aumentano il desiderio,inducono l' eccitazione, sedano l' ansia, migliorano l' umore, provocano piacere, eliminano le tensioni, rilasciano la muscolatura e favoriscono la procreazione, oltre ad essere indice assoluto di salute generale. Anche perché è dimostrato che baciarsi è importante, addirittura fondamentale per la vita affettiva e salutare per quella emotiva, per l'equilibrio mentale e la stabilità cerebrale che ne deriva, e il numero di baci scambiati o ricevuti è direttamente proporzionale al livello di benessere fisico e psicologico, poiché è un dato scientifico certo che chi si astiene da questa pratica amatoria, soddisfacente e gratificante, chi rinuncia a questo atto d'amore volontariamente e per qualunque motivo, forse non si infetterà con virus e batteri a trasmissione orale e sessuale, ma tendenzialmente sarà più infelice e malinconico, coverà insoddisfazione repressa, svilupperà un indebolimento del sistema immunitario, e sarà più esposto a contrarre malattie anche più gravi e incurabili, come quelle inguaribili dell' anima. di Melania Rizzoli