Il disastro di Rouen

La Chernobyl di Macron: nube tossica nel cuore dell'Europa, cosa non torna sui silenzi del governo francese

Stefano Boffa

L'incendio del sito chimico Lubrizol a Rouen lascia ancora strascichi nella popolazione francese. Il rogo ha causato una fuoriuscita importante di materiali tossici che ha impestato l'aria, l'acqua e il suolo della città della Normandia e dei dintorni, rendendola di fatto invivibile (non a caso, gran parte della popolazione si è spostata altrove per respirare dell'aria più salubre). Come fa sapere il Fatto Quotidiano, però, il Governo francese presieduto da Emmanuel Macron ha tenuto a rassicurare la popolazione sulla quantità di materiali presenti nell'aria di Rouen e dei comuni limitrofi, ma quest'ultima, però, resta scettica sulla cosa e, attraverso una manifestazione, aveva chiesto trasparenza e verità. La prefettura ha ribadito che, tra quelli rilasciati dall'incendio, "non tutti i prodotti sono pericolosi. Dipende dalla quantità presente, da come si sono trasformate le molecole dopo la combustione e dal tipo di esposizione" e anche la ministra della Sanità Agnès Buzyn ha confermato l'assenza di rischi per la salute, nonostante l'inquinamento, poiché i risultati delle analisi hanno stabilito la respirabilità dell'aria e la potabilità dell'acqua. Leggi anche: Malta, il patto "non è vincolante": Emmanuel Macron ha fregato Giuseppe Conte? La popolazione, però, non si sente affatto rassicurata dagli annunci del Governo francese e si domanda perché vengono promessi dallo stesso controlli medici regolari su lungo periodo per chi è stato esposto al materiale tossico e perché le produzioni locali di frutta, verdura, uova e carne devono essere gettate via, visto che non ci sono rischi per la salute. In più, in contrasto con gli annunci della Buzyn, c'è una carta delle misure di restrizione sanitaria pubblicata dal ministero dell'Agricoltura, che riguarda 200 comuni e oltre 1800 agricoltori che non potranno vendere i loro prodotti.  La sensazione tra le persone interessate è che il Governo voglia celare loro la gravità reale della situazione, tant'è vero che associazioni e Ong stanno raccogliendo fondi per fare delle analisi indipendenti, al Tribunale di Rouen sono state depositate 40 denunce per "esposizione al pericolo di morte" ed è stata chiesta la chiusura delle fabbriche classificate Seveso nei pressi dei centri abitati. Ma per l'Eliseo va tutto bene, si può dormire sonni tranquilli...