L'insidia per la salute

Mal di gola, perché non devi sottovalutarlo: cosa può nascondere

Gino Coala

Ognuno di voi ha sofferto di mal di gola almeno una volta nella vita, una malattia causata da un' infezione che infiamma le tonsille, gonfia i linfonodi del collo e provoca dolore alla deglutizione, spesso accompagnata da rialzo termico, ma tra i tanti agenti patogeni che colpiscono l' orofaringe quello che deve destare grande attenzione è solo uno: lo Streptococco Beta Emolitico del Gruppo A, (Streptococcus pyogene), un microbo che, se non curato e debellato, può arrivare a danneggiare le articolazioni, i reni ed il cuore in modo serio ed irreversibile. Leggi anche: Cancro, la scoperta rivoluzionaria: è ufficiale, l'aspirina è un antitumorale Ogni anno questa tonsillite colpisce oltre 600milioni di persone in tutto il mondo, eppure del mal di gola da streptococco si sa ancora poco, cioè sappiamo bene come riconoscerlo e curarlo, ma non conosciamo ancora il motivo per cui certe persone si ammalano, ne soffrono più spesso o sono afflitte da recidive ricorrenti, mentre altre sono portatori sani o addirittura non vengono mai contagiate. Una nuova ricerca del La Jolla Institute of Immunology, pubblicata su Science Translation Medicine, ha dimostrato come il mal di gola da streptococco dipenda da un funzionamento imperfetto del sistema immunitario, e da alcuni geni contenuti nel Dna, e conoscere i meccanismi che guidano le infezioni ricorrenti di questo germe potrebbe evitare il ricorso alla tonsillectomia, ovvero alla rimozione delle tonsille, un intervento chirurgico da praticare solo quando strettamente necessario. Questi due piccoli organi infatti, situati dietro la base della lingua, appartengono al sistema linfatico, ed oltre ad avere un importante ruolo nello sviluppo e nel funzionamento del sistema immunitario, costituiscono di fatto una barriera per i virus e batteri che quotidianamente penetrano nel cavo orale per raggiungere le vie respiratorie e il sangue,e che dalle tonsille vengono fermati, inglobati, trattenuti ed attaccati, ed è ormai accertato che, a lungo termine, chi ha subito la rimozione delle adenoidi e delle tonsille, ha durante la vita una incidenza maggiore di infezioni respiratorie e malattie allergiche, essendo stati privati della prima difesa immunitaria contro gli agenti patogeni, quella che la natura ha predisposto come scudo per il naso, la cavità orale, la laringe e la faringe. La scelta di intervenire chirurgicamente o rimanere in osservazione di fronte a queste tonsilliti ricorrenti, dipende spesso dalla permanenza o dalla mancata eradicazione dalle tonsille dello streptococco beta emolitico del gruppo A, e dalla sua azione patogena di ripetute infezioni nell' arco dell' anno, le quali, se raggiungono il numero di cinque, e perdurano per due anni consecutivi, impongono l' intervento di rimozione. BAMBINI E ADULTI Questo particolare batterio aggredisce i bambini dai tre anni in su, ma può infettare anche ragazzi e adulti, e la sua trasmissione avviene attraverso le goccioline di saliva veicolate da colpi di tosse, da starnuti o da contatto diretto, e tale microbo, se ignorato o non curato, a sua volta può essere contagioso fino a 21 giorni dalla sua comparsa, mentre il periodo di incubazione è di 2/4 giorni. Naturalmente non tutte le faringeo-tonsilliti sono causate da streptococco, anzi il 70% delle faringiti in età pediatrica è causata da virus, e di solito si risolvono in pochi giorni senza necessità di trattamento, mentre le forme batteriche, principalmente causate dallo streptococco in questione, rappresentano il 30% delle forme infettive dei bambini. Per capire se è in atto una infezione da streptococco beta emolitico A si devono osservare le tonsille, spesso arrossate, ingrossate e con placche di pus puntiformi presenti, ma per la diagnosi è necessario effettuare il tampone faringeo, un esame culturale su materiale salivare prelevato toccando le tonsille con un lungo cotton fioc sterile, ed oggi ci sono dei test rapidi che in pochi minuti sono in grado di identificare la presenza del germe nel tampone, il quale, se accertato, va combattuto con la terapia antibiotica per 10 giorni a base di amoxicillina, il farmaco di prima scelta. NUOVO CONTAGIO L' infezione però non lascia immunità permanente, per cui è possibile ammalarsi più di una volta se il batterio non viene completamente eradicato o se avviene un nuovo contagio. A causa dell' aumento del fenomeno della antibiotico-resistenza, lo streptococco è da qualche anno uno dei più sgraditi "ospiti" rilevati da pediatri e medici generici nell' organismo di migliaia di malati, ma le tonsille colpite diventano spesso il punto meno critico, perché questo germe può diventare aggressivo, invadere il circolo sanguigno e causare una infezione sistemica attaccando organi vitali. Le complicanze infatti, per fortuna non frequenti, oltre a quelle locali come ascessi peritonsillari, possono insorgere in tutto l' organismo, per cui si possono avere episodi di eresipela cutaneo, soprattutto del volto con il noto arrossamento "a farfalla" sul naso e le gote, fino alla temibile "febbre reumatica", che compare, senza mal di gola, ormai passato, a tre settimane dall' infezione tonsillare, che può provocare una cardite ed una valvulite, cioè una infiammazione delle principali valvole cardiache, oltre alla temibile glomerulonefrite acuta, una infezione renale che provoca ematuria, ovvero comparsa di sangue nelle urine che assumono il colore roseo di lavatura di carne, fino alla artrite reattiva delle maggiori articolazioni (anca e ginocchia). Si dice infatti che lo streptococco «colpisce le articolazioni ma morde il cuore», e quando provoca l' irrigidimento della valvola mitralica o aortica ne causa l' insufficienza e lo sfiancamento, con serio pericolo di trombosi ed ictus cerebrali. I bambini ed i ragazzi che presentano un "soffio" valvolare all' auscoltazione del cuore, dovrebbero sempre eseguire il test di ricerca del germe incriminato di tale patologia. Il ceppo streptococco piogene è causa anche della scarlattina, che è l' unica tra le malattie esantematiche ad essere provocata da un batterio e non da un virus, e la scarlattina si può prendere anche tre volte nella vita, con un rush cutaneo che in genere non desta preoccupazioni, ma quando il batterio persiste può insediarsi in modo permanente nelle tonsille, raggiungere il circolo sanguigno, divenire aggressivo ed esplicare le sue complicanze. Quindi, lo streptococco Beta Emolitico del Gruppo A, pur essendo un germe abbastanza comune che si trova nel cavo orofaringeo di molti soggetti pur senza causare patologie, quando viene accertato e diagnosticato con tampone o con l' esame del sangue Tas (titolo antistreptolisinico), è sempre meglio curarlo e verificare a distanza se è stato eradicato, perché un "semplice" mal di gola trascurato, non riconosciuto e non trattato farmacologicamente, negli individui immunologicamente ipo-reattivi, può far insorgere le complicanze descritte ed in alcuni casi provocare addirittura la morte. di Melania Rizzoli