Le onde gravitazionali

Il guru Zichichi demolisce Einstein: "Perché la sua scoperta non serve a niente"

Giovanni Ruggiero

Dopo il grande entusiasmo seguito alla scoperta italo-americana sull'osservazione delle onde gravitazionali teorizzate da Albert Einstein, in molti hanno hanno ipotizzato che questa conquista scientifica avrebbe portato a grandi miglioramenti nello sviluppo delle tecnologie scientifiche. Arriva però una brusca frenata da parte dello scienziato Antonino Zichichi che, in un intervento sul Giornale, chiarisce come in realtà: "tutto ciò di cui parleremo sono fenomeno che non sapremmo mai riprodurre nei nostri laboratori" perché il progresso tecnologico dipende proprio da quello. "Il sogno di Einstein - scrive Zichichi - era quello di riuscire a dimostrare che le onde gravitazionali e le onde elettromagnetiche vengono da una solo forza fondamentale della natura. Entrambe queste forze producono onde. Basta accendere un fiammifero per produrre onde elettromagnetiche (luce). È l'oscillazione delle cariche elettriche negli atomi del fiammifero che produce la luce. Per produrre onde gravitazionali - aggiunge lo scienziato - bisognerebbe far oscillare il Sole o massa ancora più grandi". per esempio quelle dei buchi neri che un miliardi di anni fa si sono incollati gravitazionalmente. Supermondo - La ricerca scientifica dopo Einstein, ricorda Zichichi, ha chiarito che lo scienziato tedesco non avrebbe mai potuto dimostrare che le onde grativazionali e quelle elettromagnetiche venissero da un'unica forza fondamentale della natura senza considerare il Supermondo. Oltre alle due forze a lui note, oggi vanno considerate anche quelle subnucleari deboli e quelle forti. Sono le forze che permettono alle stelle di brillare per miliardi di anni senza esplodere, quelle deboli, e quelle che aiutano a capire la struttura dei nuclei di ogni materia, quelle forti. "Il sogno di Einstein - dice ancora Zichichi - si è rivelato impossibile da realizzare senza mettere in ballo le altre due forze. Lo studio più accurato per far nascere tutte le forze fondamentali da un'unica forza porta alla scoperta teorica del Supermondo" con le sue 43 dimensioni. È questa visione di come pensiamo sia fatto l'universo che ci aiuta a capire come possa la materia essere stabile e non mostrarci tutti come semplici forme geometriche, per esempio. "In questa logica - conclude Zichichi - dobbiamo distinguere nettamente ciò che possiamo riprodurre nei nostri laboratori da ciò che possiamo solo osservare. LA riproducibilità produce nuove tecnologie, la pura osservazione, com'è quella delle onde gravitazionali o di altri fenomeni nel cosmo, non potrà mai portare a invenzioni tecnologiche".