Sesso veloce

Rivoluzione a letto: le medicine contro l'eiaculazione precoce

Alessandra Menzani

"L’eiaculazione precoce è una condizione medica che riguarda il 20% della popolazione italiana e crea molta sofferenza e problemi nelle coppie, che possono anche "scoppiare" e che, invece, con il corretto aiuto farmacologico possono risolvere la loro crisi. Dire il contrario è un comportamento non professionale". È il commento di Emmanuele Jannini, presidente della Società italiana di andrologia e medicina della sessualità (Siams), all’articolo pubblicato su Clinical Anatomy che definisce l’eiaculazione precoce una "non malattia", che non va dunque curata con medicinali ma con l’educazione sessuale. "Bisogna distinguere fra opinioni e scienza - dice Jannini all’Adnkronos Salute - e in particolare, se si vuole essere degli scienziati, le proprie tesi vanno dimostrato con gli esperimenti. Se mi si porteranno studi dai quali emerge che attraverso l’educazione sessuale si può risolvere il problema dell’eiaculazione precoce, potrò crederci. Ma in caso contrario si tratta di opinioni, anche un po' strappa applausi. Ci sono tantissime evidenze scientifiche a supporto del fatto che l’eiaculazione precoce è una malattia, è scritto in tutti i manuali medici. E ci sono anche numerosi studi che dimostrano l’efficacia delle tante soluzioni mediche a disposizione". "Si tratta di una patologia seria e impattante - insiste l’esperto - ed è difficile che possa essere risolta solo con l’educazione sessuale. I farmaci ci sono, fra l’altro non sono un business perché si vendono ancora troppo poco, ed è grave perché potrebbero essere una soluzione per tante coppie. Certo in linea di massima il concetto dell’importanza dell’educazione e dell’informazione non è sbagliato. Ma è anche banale".