Fiatella

Alitosi: cause e rimedi

Matteo Legnani

Le immagini di Madonna che baciava sul palco il rapper Drake e di lui che si ritraeva schifato e scosso dai conati di vomito hanno fatto il giro del mondo. L'ufficio stampa della popstar ha spiegato la reazione dell'uomo con il profumo del lucidalabbra che Madonna si era messa prima del concerto. Ma tutti hanno pensato: madonna che alito che deve avere quella lì. L'alitosi, effettivamente, non guarda in faccia a nessuno ed è un problema che riguarda il 50% della popolazione mondiale. Per "alitosi" si intende l’emissione di aria maleodorante con il respiro e la fonazione che può compromettere gravemente la vita sociale di una persona. L’alito, costituito dall’aria che si espira, è formato da vapore acqueo, alcuni gas e scorie microscopiche che, in soggetti sani e che non trascurano l’igiene orale, risulta essere inodore. In oltre il 90% dei casi il motivo dell’alitosi lo si trova nel cavo orale ma i pazienti si rivolgono spesso, erroneamente, al gastroenterologo perché è credenza comune (ma non supportata da alcuna evidenza scientifica) che il cattivo odore possa “risalire” dallo stomaco. La causa dell’odore cattivo sono alcuni ceppi di batteri anaerobi (cioè che proliferano in assenza di ossigeno) del cavo orale che in determinate condizioni producono gas a base di zolfo (chiamati composti volatili solforati o CVS). L’azione metabolica di tali microrganismi provoca la putrefazione delle sostanze organiche, principalmente proteiche, contenute nella saliva, nei residui alimentari, nelle cellule di sfaldamento della mucosa orale, nel sangue libero eventualmente presente in caso di gengivite, parodontite o soluzioni di continuo delle mucose. Tipi di alitosi - In oltre il 90% dei casi si tratta di un’alitosi transitoria in quanto è presente solo in alcuni momenti della giornata. Ad esempio, al mattino appena ci si alza dal letto c’è una maggiore concentrazione di composti volatili solforati in quanto durante la notte è diminuità la produzione di saliva per cui prevalgono i fenomeni putrefattivi. Ugualmente, le lunghe pause tra un pranzo e l’altro, il parlare a lungo comportano una riduzione di saliva. Anche la riduzione dell’umidità negli ambienti domestici, come nei mesi invernali quando è attivo il riscaldamento, può determinare una secchezza della mucosa orale. Altre volte l’alitosi transitoria è legata all’assunzione di certi alimenti o bevande alitogeni (aglio, cipolla, particolari spezie aromatiche, peperoni, carni affumicate, alcuni pesci, alcuni formaggi, caffè, birra, vino e alcolici); il tabagismo (sigarette, pipa, sigari); farmaci (antistaminici, antidepressivi, diuretici e ansiolitici;ecc.). In una minoranza dei casi (10% circa) si tratta di alitosi persistente che, al contrario della prima, non scompare anche dopo la normale igiene orale in quanto è causata da varie patologie del cavo orale e in qualche caso è il sintomo di alcune malattie sistemiche. E’ importante, quindi, una corretta anamnesi del paziente in modo da individuare o escludere condizioni sistemiche, o non odontoiatriche, che possono essere la causa dell’alitosi. In caso di una malattia generale l’alitosi sicuramente non è il primo sintomo e non sarà difficile individuare la causa principale. Le principali di esse sono il diabete mellito (alito chetonico), l’insufficienza renale cronica (alito uremico) e le epatopatia gravi (foetor epaticus). Anche se hanno un ruolo minore rispetto alle malattie del cavo orale, bisogna comunque prendere in considerazione anche i processi infiammatori del tratto orale: le sinusiti acute e croniche, le tonsillite acute e croniche.  Fra le malattie broncopolmonari che hanno come sintomo associato l’alitosi vanno considerate le brochiti, le bronchiectasie, gli ascessi polmonari, la patologia tumorale. Suggerimenti per un alito fresco - Limitare il consumo di cibi ormai riconosciuti con causa di alitosi. Oltre a cibi come aglio, cipolla e cavolfiore, bisogna non eccedere nei cibi proteici contenenti aminoacidi solforati (come carni e formaggi) che possono provocare alitosi. In pratica, ridurre l’alimentazione a base di grassi. Favorire un’alimentazione a base di frutta e verdura. Ridurre l’uso dell’alcol che provoca disidratazione del cavo orale favorendo lo sviluppo dei batteri che provocano l’alitosi. Ridurre il fumo. Bere costantemente durante la giornata (ciò favorisce la produzione di saliva). Evitare, per il motivo esposto sopra, gli intervalli troppo lunghi tra i pasti per la scarsa produzione di saliva. Masticare caramelle o gomme senza zucchero, in modo da stimolare la produzione di saliva. E’ indispensabile mantenere una corretta igiene orale che sarà suggerita dal proprio odontoiatra. Ci sono, infine, dei colluttori che temporaneamente eliminano o riducono l’alitosi, ma non la curano. Non esistono farmaci che curano l’alitosi.