Antitrust

Europarlamento contro Google: il suo strapotere taglia le gambe ad altri motori

laura vezzo

Quando pensiamo ai motori di ricerca è inevitabile che il primo a saltare in mente sia Google; e questo la dice lunga sulle sue potenzialità. Potenzialità che stanno sempre più preoccupando l'Antitrust della Comunità Europea, che all'inizio del 2014 aveva messo sotto inchiesta l'azienda di Larry Page e Sergey Brin perchè, con il suo dominio, non consentirebbe ad altre imprese del settore di emergere. Google ha vinto questa causa contro l'Europa, che però non si arrende. Un nuovo attacco - Questa volta è l'Europarlamento ad intervenire contro lo strapotere di Google, proponendo di scorporare il motore di ricerca dagli altri servizi commerciali. L'iniziativa, sostiene il Financial Times, avrebbe grandi possibilità di essere approvata in aula, dato che la mozione risulta già essere stata appoggiata dalla maggioranza del Parlamento Europeo, composta dagli eurodeputati europopolari Ppe e eurosocialisti S&D. Europarlamento deve attendere - Nel sistema dell'Unione Europea, tuttavia, l’Europarlamento non ha potere legislativo, che invece spetta ai commissari e agli euroburocrati della Commissione europea. Nonostante questo, la capacità decisionale degli eurodeputati, in accordo con il Consiglio dei 28 governi, ha una grande infulenza sulle decisioni dell'Assemble Ue; oltre a questo la cancelliera tedesca Angela Merkel ha ottenuto, per conto del commissario Ue della Germania, Günther Öttinger, il portafoglio dell’economia digitale. E Öttinger ha già espresso diverse proposte destinate a limitare lo strapotere di Google, attraverso interventi fiscali, legislativi e politici.   Possibile soluzione - Domani, giovedì 27 novembre, al Parlamento europeo sarà messa ai voti la risoluzione che propone la scissione dei servizi di ricerca dalle altre eventuali attività; tutto il procedimento potrebbe risolversi se Google accettasse tale proposta di separazione. Tuttavia, nonostante non vi sia una posizione ufficiale da parte dell'azienda californiana, le prime indiscrezioni avrebbero fatto trasparire irritazione verso un'inaspettata iniziativa politica.