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Sanremo, Claudio Santamaria: "Claudio Baglioni ha fatto bene, è stato coraggioso. I 5 stelle? Lasciamo stare"

Cristina Agostini

Claudio Santamaria sarà al Festival di Sanremo nella serata di apertura come "quarto moschettiere" di Claudio Baglioni, Virginia Raffaele e Claudio Bisio. "Faremo un omaggio al quartetto Cetra. Abbiamo provato il numero in totale amicizia, con la voglia di giocare", annuncia in una intervista a La Repubblica. Si dice "felice e onorato" che Baglioni abbia pensato a lui: "Secondo me si diverte a essere severo ma è una persona molto molto ironica. È un ragazzino". E su Sanremo: "È una delle poche cose che ancora tengono uniti padri e figli" e poi "è criticato, e osannato, oggi ha la capacità di includere e di rappresentare tutta la musica italiana". E se l'anno scorso Pier Francesco Favino recitò il monologo di Koltès sui migranti, Santamaria non farà nulla di tutto ciò, "mi limiterò a cantare". Rispetto alle critiche a Baglioni per le sue idee sui migranti, l'attore dice: "Mi sconvolgo che si parli di razzismo nel 2019. Ma si rende conto? Ancora ci domandiamo se un artista debba esprimersi o no? Baglioni ha fatto bene. È stato coraggioso e ha accettato le conseguenze da persona matura che si aspettava le reazioni". Leggi anche: "Chi è Baglioni e cosa dovrebbe fare all'Ariston". De Girolamo a valanga, una pietra tombale su Sanremo E poi, continua Santamaria: "Non credo che abbia detto una cosa politica, ha espresso una sua idea di umanità: non si può prendere un argomento così per fare campagne politiche. C'è più un'urgenza umana: non si può prendere la vita di persone che muoiono in mare e usarla come se fossimo allo stadio, tifando per una parte o per l'altra. Se si vuole fare un braccio di ferro con l'Europa si fa col proprio braccio, non con quello di chi nuota per afferrare una riva". Pentito di aver votato i 5 stelle? "Questa è una domanda politica a cui non voglio rispondere più. Sanremo ha una funzione, quella di unire. La politica divide e Sanremo unisce".