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Ora in un’unica compressa quattro farmaci per l’HIV
Un altro passo avanti nella terapia di questa patologia, oggi per fortuna cronica e non più fatale. E anche la cura diventa più facile, con una singola pillola, da prendere una sola volta al giorno. Negli ultimi anni l’introduzione dei cosiddetti STR (single tablet regimen) ha rivoluzionato la vita dei pazienti con HIV: ha reso più facile la gestione della terapia, aumentato l’adesione e quindi reso più efficace il trattamento. Nell’arco di 10 anni siamo passati da una terapia dell’HIV complessa che richiedeva l’assunzione di molte compresse ogni giorno, a una sola capsula che racchiude la terapia antivirale completa. E l’innovazione continua a trasformare il panorama terapeutico. Oggi è disponibile in fascia C un nuovo STR (elivitegravir/cobicistat emtricitabina/tenofovir disoproxil fumarato), una monocompressa in somministrazione unica giornaliera che riunisce assieme due farmaci nuovi - un inibitore dell’integrasi, che blocca il virus prima che possa integrarsi nel materiale genetico della cellula, e un booster che ne prolunga la permanenza in circolo - e due farmaci usati da molti anni per trattare l’HIV, un inibitore nucleosidico della trascrittasi inversa (NRTI) e un inibitore nucleotidico della trascrittasi inversa (NrRTI). “Questo STR rappresenta un progresso importante perché associa l’elevata potenza dell’attività antiretrovirale di elvitegravir, che appartiene alla classe di farmaci di più recente sviluppo fra quelli attivi contro il virus HIV, alla praticità di una singola compressa in somministrazione unica giornaliera – ha dichiarato Giovanni Di Perri, Divisione Universitaria di Malattie Infettive-Ospedale Amedeo di Savoia di Torino – L’inserimento del nuovo booster cobicistat rafforza la potenza di elvitegravir e questa innovazione permette l’assunzione una sola volta al giorno di questa compressa singola”. Un nuovo ‘scenario’. Ma a cambiare, negli ultimi 10 anni, non è stata solo la terapia, è mutato anche lo scenario dell’infezione. Il Centro Operativo Aids dell’Istituto Superiore di Sanità ha stimato i pazienti con HIV/AIDS in Italia nel 2012 essere circa 150mila (considerando anche quanti non sanno di essere sieropositivi) e ha indicato che questa popolazione è sempre più “anziana”. Se infatti nel 1985 l’età media dei nuovi diagnosticati era 25 anni, nel 2012 è stata 37 anni. Mentre la fetta di persone HIV positive over 50 è superiore al 17%. “L’invecchiamento della popolazione con HIV pone nuovi problemi di gestione del paziente, fra cui lo sviluppo di comorbilità – ha dichiarato Massimo Andreoni, Divisione di Malattie Infettive del Policlinico Tor Vergata, Roma, e presidente della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT) – Dobbiamo quindi considerare con attenzione le opzioni terapeutiche per limitare le interazioni fra farmaci e aumentare la loro adesione alla terapia, semplificando il carico di pillole. Gli STR sono farmaci importanti nel nostro arsenale terapeutico per il raggiungimento di questi obiettivi”. “Fra le numerose opzioni terapeutiche per l’HIV, gli STR sono quelli che hanno maggiori probabilità di favorire la compliance dei pazienti e quindi aumentare le possibilità di successo della terapia. Questo è un aspetto essenziale soprattutto se si considera che queste terapie devono essere assunte per tutta la vita”, ha commentato Andreoni. L’impegno verso i pazienti. “La Ricerca & Sviluppo di Gilead è dedicata a rispondere ai bisogni insoddisfatti di terapie e siamo orgogliosi di aver dato questa risposta ai pazienti con HIV con l’innovazione degli STR. Stribild è il terzo STR nella storia di Gilead e il nostro auspicio è che questo farmaco consenta a un numero maggiore di pazienti di beneficiare di una terapia più semplice e contribuisca a migliorarne gli esiti” ha commentato Norbert Bischofberger, Capo Mondiale della Ricerca di Gilead. (LARA LUCIANO)