BAYER
Luca Carboni con la band di mediciper la prevenzione cardiovascolare
Dopo aver coinvolto i pazienti, quest’anno sono i medici i protagonisti della campagna ‘Il battito del cuore’, l’iniziativa di Bayer per sensibilizzare sui temi della prevenzione cardio-cerebrovascolare e per sottolineare l’importanza dell’aderenza terapeutica. Per il secondo anno della campagna, si ripete l’impegno del cantante Luca Carboni che per quest’edizione ha messo su una band di medici. Lo scorso giugno, infatti, Luca ha lanciato sui suoi social un appello per ricevere video-audizioni da parte di medici esperti in malattie cardiovascolari che sapessero suonare uno strumento: l’obiettivo era dar vita a una band che facesse volare alto il messaggio di prevenzione attraverso il linguaggio universale della musica. “L’anno scorso ho vissuto un’esperienza straordinaria – racconta l‘artista bolognese – cantando un mio brano insieme a un coro di pazienti dell‘Associazione A.L.I.Ce Italia ODV, persone che avevano avuto infarti, ictus, e sofferto di varie problematiche. Quest’anno abbiamo voluto ripeterla, ma con un’idea diversa, quella di coinvolgere i medici. Sembrava un rischio perché al mio appello poteva non rispondere nessuno oppure c’era il rischio che si presentassero musicisti non molto preparati e invece abbiamo fatto quasi un record. Sono arrivate proposte di musicisti molto bravi e soprattutto abbiamo potuto scegliere i più bravi tra i medici cardiologi, che sono legati direttamente a questo tema. Qualora dovesse esserci un’altra occasione –dichiara - lo rifarei molto volentieri, è stata un’esperienza grandioso”. La band si è formata e l’alchimia tra i componenti è salita subito alle stelle: il risultato è una versione inedita di uno dei più grandi successi di Luca, “Ci vuole un fisico bestiale”, brano entrato nella storia della musica italiana. Il videoclip dell’inedito è stato girato sul tetto dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova, in omaggio alle performance dei grandi della musica internazionale – dai Beatles agli U2. La campagna 'Il Battito del Cuore' anche quest’anno è realizzata con la collaborazione di SIIA, Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa e A.L.I.Ce. Italia onlus, Associazione per la Lotta all’Ictus cerebrale. “Un testimonial famoso e amato come Luca Carboni può dare la giusta eco mediatica per diffondere un messaggio di prevenzione così importante, soprattutto a ridosso di un appuntamento fondamentale come la Giornata Mondiale contro l’Ictus che si celebra, come ogni anno, il 29 ottobre – commenta Nicoletta Reale, presidente di A.L.I.Ce. Italia onlus – Anche il ruolo della musica non è una scelta casuale: basti pensare alla musicoterapia, strumento riabilitativo molto utile, a livello terapeutico e psicologico, come dimostra il nostro Coro degli Afasici”. “Siamo di fronte a un’emergenza seria e importante: le malattie cardiovascolari, infatti, sono e rimangono la principale causa di mortalità in Italia e nel mondo – spiega Nordio Sandrin, General Medicine head di Bayer - Nel nostro Paese più di 9 milioni di persone sono ad alto rischio di malattie cardiovascolari, ma circa la metà non è consapevole di esserlo. Occorre dunque sensibilizzare la popolazione sull’importanza della prevenzione, è questo lo scopo della campagna Il battito del cuore. L’anno scorso abbiamo iniziato con un importante sensibilizzazione sui pazienti, abbiamo anche dei risultati preliminari che sembrano incoraggianti. Siamo andati avanti, quindi, su questa direzione, cercando di associarci con chi di fatto questi pazienti li visita e li cura, cioè il medico – continua - Andiamo avanti su questa direzione pensando che toccando queste due corde il risultato possa essere ancora migliore. Da anni lavoriamo in questo ambito, abbiamo una particolare sensibilità come azienda per la prevenzione cardiovascolare”. Claudio Ferri, presidente della Società italiana dell’ipertensione arteriosa (Siia) osserva: “Le malattie cardiovascolari riducono la vita in quantità e qualità. Grazie anche all’attività della SIIA, ormai più del 60 per cento degli ipertesi italiani è ben controllato dalla terapia, mentre è nettamente aumentata nella popolazione la consapevolezza del proprio livello pressorio. È quindi fondamentale applicarsi nella ricerca scientifica e nella divulgazione, sensibilizzando il sistema Paese alla prevenzione con campagne come questa. È necessario fare controlli regolari dal proprio medico e, anche dopo la prescrizione della terapia, seguirla in modo corretto. Sembra un’ovvietà ma, secondo i dati Aifa sull’uso dei farmaci in Italia, c’è ancora molto da fare: un paziente su due interrompe il trattamento con antipertensivi già nei primi sei mesi di cura”. Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di mortalità in Italia. Nel nostro Paese più 9 milioni di persone sono ad alto rischio di malattie cardiovascolari e circa la metà non è consapevole di esserlo. Chi soffre di malattie cardiovascolari può avere conseguenze fisiche importanti, con un’aspettativa di vita ridotta di oltre 7 anni. Secondo ricerche italiane sull’uso dei farmaci in Italia, circa il 50 per cento dei pazienti che hanno già avuto un evento cardiovascolare abbandona la terapia nei primi 3 anni. L’interruzione delle terapie può portare a un notevole aumento del rischio di andare incontro a un episodio cardiovascolare sia nei pazienti già malati, sia in quelli in prevenzione. (ANNA CAPASSO)