GIORNATA MONDIALE DEL DIABETE 2018

Famiglie contro il diabete: la Sid le racconta sui social

Maria Rita Montebelli

Sono 425 milioni le persone con diabete nel mondo e le curve di crescita, impazzite già da qualche decennio, non accennano ad una flessione, almeno stando alle proiezioni dell’International Diabetes Federation (IDF) che prevedono una crescita fino a 552 milioni nel 2030 e a 642 milioni nel 2040. Si tratta di cifre spaventose sulle quali riflettere e far riflettere per mettere in campo al più presto delle strategie correttive. Si parla tanto di diabete urbano, di strategie da implementare a scuola o sul posto di lavoro, di sugar tax. Ma quest’anno, la giornata mondiale ha deciso di ripartire dal più piccolo nucleo sociale esistente, la famiglia, che può essere tanto culla della prevenzione, che ambiente fonte di malattie. Qualcosa nelle strategie messe in campo fino ad oggi non ha evidentemente funzionato. Bisogna cambiare le parole per parlare di prevenzione e forse anche i luoghi. Per questo la Società Italiana di Diabetologia, in occasione della giornata mondiale del diabete 2018 intitolata ‘La famiglia e il diabete’ ha deciso di lanciare proprio su questo tema un premio fotografico su Instagram, per parlare di prevenzione anche attraverso il linguaggio dei social, cercando così di intercettare anche le nuove generazioni, che rappresentano il futuro della prevenzione. “E’ arrivato il momento di cambiare decisamente strategia per combattere questo finora inarrestabile aumento dei casi di diabete – afferma il professor Francesco Purrello, presidente della Società Italiana di Diabetologia – Sappiamo quali sono i principali fattori responsabili di questa epidemia: sedentarietà e alimentazione scorretta, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo”. In modo coerente, la SID ha aderito all’iniziativa volta ad introdurre anche nel nostro paese la ‘Sugar Tax’, che deve però essere inserita in un contesto più ampio di iniziative che investano i vari campi della prevenzione, dall’alimentazione sana ed equilibrata, alla lotta alla sedentarietà, alla promozione dell’attività fisica. E la famiglia può fare molto per correggere un alimentazione sbagliata e stimolare figli, nipoti, coniugi a fare dell’attività fisica una sana pratica quotidiana. ‘Diabetes concerns every family’ (il diabete riguarda ogni famiglia), è lo slogan della giornata mondiale 2018. E la riguarda in tanti modi diversi: “Come ad esempio – spiega il professor Agostino Consoli, presidente eletto della Società Italiana di Diabetologia – nella possibilità di dare alla luce un bambino perfettamente sano. Per una donna diabetica, i rischi di malformazione per il feto o di complicanze per il neonato sono maggiori che per una donna non diabetica. Maggiori, ma non così elevati da dover vivere nell’angoscia una così bella fase della vita. Maggiori, ma non talmente elevati da dover scoraggiare la gravidanza. Maggiori, ma sicuramente ‘abbattibili’, attraverso una gravidanza consapevole ed un controllo glicemico ottimale al concepimento e per tutta la gestazione. Il diabete riguarda anche l’insieme delle famiglie ed il tessuto sociale. Perché per prevenire e battere il diabete sono necessari interventi profondi nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nei centri di aggregazione sociale. E’ necessario ripensare i layout delle nostre città. E’ necessario che tutta la popolazione e tutte le famiglie vengano coinvolte in una incessante opera di aumento della consapevolezza”.  “Il diabete – riflette il professor Giorgio Sesti, presidente della Fondazione Diabete Ricerca – è una patologia unica nel suo genere perché insorge a tutte le età, da quella neonatale a quella senile. Ed è anche una patologia cronica, che necessita di interventi su stili di vita e trattamenti farmacologici a lungo termine e di gestione condivisa delle eventuale complicanze. In questo scenario la famiglia ha un ruolo fondamentale nella prevenzione del diabete tipo 2 legato ai non corretti stili di vita, in quanto può aiutare con esempi virtuosi e compartecipati alla realizzazione di programmi dietetici e di attività motoria. Inoltre la famiglia assume un ruolo chiave nella difficile gestione del diabete tipo 1 in età pediatrica, dove la compartecipazione familiare ha una importanza sostanziale nella educazione del bambino volta al controllo ottimale della glicemia. La famiglia ha anche un ruolo basilare nella gestione del paziente anziano non autosufficiente che richiede non solo cure adeguate ma anche affetto familiare”. “Dobbiamo avviare un vero e proprio movimento di opinione che porti nel tempo ad un radicale cambiamento culturale – conclude il professor Francesco Purrello – Arginare i danni causati dal cibo spazzatura e offrire incentivi a chi pratica attività fisica riducendo di pari passo il peso corporeo. Questo ridurrà il numero di nuovi casi di diabete e porterà ad un miglior controllo della malattia nei casi già diagnosticati. Non arrendiamoci al diabete. E’ necessaria una forte alleanza e comunione d’intenti di società scientifiche, organizzazioni sanitarie e forze politiche per organizzare una campagna di sensibilizzazione continua e su vasta scala. Dobbiamo essere convinti e convincenti. Cerchiamo di trarre da queste riflessioni un nuovo slancio per affrontare con decisione e continuità una campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica che inizi domani e duri tutto l’anno, fino alla Giornata Mondiale 2019”. "Oggi i fattori socio-economici e culturali caratteristici delle nostre città – riflette il professor Andrea Lenzi, ordinario di Endocrinologia dell’Università ‘Sapienza’ di Roma, presidente del Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita e presidente dell’Health City Institute – rappresentano un potente volano per la diffusione delle malattie croniche non trasmissibili (NCDs) come il diabete, un fenomeno che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha recentemente definito come la 'nuova pandemia', capace di compromettere la qualità della vita delle generazioni future e la prosperità delle città stesse. Proprio allo scopo di supportare le istituzioni e le amministrazioni locali nello studio e nella divulgazione di una cultura della ‘salute nelle città’ è nato Health City Institute (HCI), un think tank indipendente che agisce a supporto dell’implementazione di azioni effettive per la creazione di contesti urbani più sostenibili. Tra gli obiettivi, la lotta all'urban diabetes: grazie al progetto Cities Changing Diabetes, un'iniziativa promossa dall’University College London (UCL) e dallo Steno Diabetes Center, si studia il legame fra il diabete e le città e si promuovono iniziative per salvaguardare la salute e prevenire la malattia. Il programma ha già coinvolto 17 metropoli in tutto il mondo: l’Italia sta portando il proprio contributo con le città di Roma, la metropoli con il maggior numero assoluto di persone con diabete, e di Milano, insieme alle advocate cities partner Bari, Bologna e Torino".  "Vivere in un’area urbana oggi – afferma l’onorevole Roberto Pella, co-presidente dell’Intergruppo Parlamentare ‘Qualità di Vita nelle Città’ – si accompagna a cambiamenti sostanziali degli stili di vita e delle abitudini, ove elementi come sedentarietà, cattiva alimentazione, fattori ambientali inquinanti diventano concause dello sviluppo di malattie croniche come il diabete. Per tale ragione la promozione della salute come bene comune deve diventare una priorità d'azione durante il mandato di Sindaci e decisori politici a tutti i livelli. A loro spetta, infatti, il ruolo di individuare un nuovo modello di governance collaborativa, tramite il quale le istituzioni stesse, insieme a imprese, organizzazioni della società civile e cittadini possano contribuire alla progettazione di un nuovo assetto urbano in cui la salute, con le sue molte determinanti, assuma il ruolo chiave". "Se ci riferiamo alla stima secondo cui nei prossimi decenni la popolazione urbana rappresenterà il 70 per cento della popolazione globale – ricorda la senatrice Daniela Sbrollini co-presidente dell’Intergruppo Parlamentare ‘Qualità di Vita nelle Città’ – già attualmente in Italia il 37 per cento della popolazione risiede nelle 14 Città Metropolitane per un totale di circa 22 milioni di abitanti: è necessario identificare strategie di azione per rendere maggiormente consapevoli governi, regioni, città e cittadini dell’importanza della promozione della salute nei contesti urbani, affrontando il carico di onerosità che le malattie croniche come il diabete portano con sé, immaginando un nuovo modello di welfare urbano e partecipativo. L’Italia oggi può essere in prima linea nello studio di queste dinamiche correlate alla salute se sapremo interagire e confrontarci con un approccio multidisciplinare, integrato e coerente, per dare risposta all’urgenza dei bisogni espressi, che é poi l'obiettivo per cui è nato l’Intergruppo Parlamentare ‘Qualità di Vita nelle Città’ è nato".  #MoveAndTheCity: il concorso fotografico della SID sui social. La Società Italiana di Diabetologia aderisce dunque pienamente allo spirito della Giornata Mondiale del Diabete 2018, focalizzata sul ruolo della famiglia, ma lo fa cercando di esplorare anche nuovi linguaggi, come quello ‘no word’ di Instagram, che comunica per immagini ancorate ad hashtag, ad una platea universale (un miliardo gli utenti attivi mensili a giugno 2018, 19 milioni gli utenti attivi mensili in Italia a settembre 2018). Per questo la SID, in occasione della Giornata Mondiale 2018 lancia il concorso fotografico #MoveAndTheCity che viaggerà su Instagram e sugli altri canali social della SID. “Come Società Italiana di Diabetologia e Fondazione Diabete Ricerca – afferma la professoressa Simona Frontoni, responsabile SID delle attività per la giornata mondiale del diabete – invitiamo chi ci segue attraverso i nostri canali social ad esplorare la città insieme ai propri cari per raccontarci con una foto in che modo l’intera famiglia si tiene in movimento. Correre al parco, andare in bicicletta al lavoro, raggiungere a piedi le proprie mete, tanti possono essere gli spunti per la foto da postare su Instagram e che potrebbe essere la vincitrice del nostro concorso”. Queste le regole del concorso fotografico su Instagram lanciato dalla SID:  1) Scatta una foto che racconti in che modo la tua famiglia si tiene in movimento in città 2) Postala su Instagram con l’hashtag #MoveAndTheCity 3) Scrivi nella didascalia (caption) cos’è per te il concetto del tenersi in forma in famiglia, anche in città. Il concorso è partito il 9novembre e si concluderà il 16 febbraio 2019. Ogni settimana, la giuria di esperti, composta da Irene Alison, giornalista, esperta di progetti di fotografia nei nuovi media, Massimo Siragusa, fotografo esperto di ambienti urbani, docente di fotografia allo IED a Mario Peliti, editore, fotografo, attualmente direttore della galleria del Cembalo di Palazzo Borghese sceglierà una best of the week che verrà ri-postata sull’account Instagram della SID. Il vincitore finale verrà selezionato alla fine di febbraio e verrà  premiato con una Fotocamera Sony Alpha 7RII full-frame (Solo corpo) dal valore di 2.300,00 euro, offerta dalla storica azienda fotografica Forniture Guido Sabatini di Roma. Il premio verrà consegnato in occasione dell’inaugurazione del Congresso ‘Panorama Diabete’ della Società Italiana di Diabetologia che si terrà a Riccione dal 9 al 13 marzo 2019. (FABRIZIA MASELLI)