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Medici fiscali Anmefi, Giudice del Lavoro ci dà ragione su ricorso

Roma, 12 giu. (AdnKronos Salute) - Esclusa dalle trattative finalizzate alla stipula della convenzione lavorativa tra l'Inps e i medici fiscali, l’organizzazione sindacale Anmefi, che raccoglie la maggior parte dei medici fiscali sindacalizzati, assistita dall'avvocato Anna Buttafoco dello Studio legale Fiorillo e associati di Roma, è riuscita ad ottenere quanto richiesto al Giudice del Lavoro. Con sentenza del 7 giugno 2018 il Tribunale di Roma, sezione Lavoro, ha difatti accolto il nostro ricorso, fa sapere Anmefi. Un provvedimento "molto atteso dagli aderenti, che si erano visti esclusi a più riprese dal tavolo delle trattative per la convenzione della categoria, oramai scaduta da oltre un decennio ed auspicata dai ministeri competenti". La protesta, ritenuta valida dal Giudice, era montata quando Anmefi "era stata sostituita da sindacati che poco o nulla hanno a che fare con la categoria interessata, per una serie di interpretazioni ed errate applicazioni dell’Istituto rispetto all’atto di indirizzo in fatto di rappresentatività per i medici non dipendenti. L’esclusione, in una fase così importante e decisiva per il destino dei sanitari, tutti a convenzione e liberi professionisti, è stata ritenuta dal Giudice condotta 'antisindacale', poiché 'proprio in occasione di un momento così particolare della vita sindacale dell’Associazione e degli associati - e cioè la stipula della prima convenzione regolante il rapporto tra l’Inps e i medici fiscali - le organizzazioni sindacali rappresentative di questi ultimi sono state private del legittimo esercizio di trattativa e negoziazione con ripercussione evidente sia sull’attività in sé del sindacato sia sull’immagine dello stesso", si legge in una nota. Da qui "la decisione del Tribunale perché l’ente desista da tale atteggiamento illegittimo, obbligando la ripresa delle trattative con la partecipazione di Anmefi, che a questo punto - rivendica il sindacato - sarà determinante per le successive azioni e per la redazione finale di una convenzione, oramai non più procrastinabile ed impossibile a realizzarsi senza che sia presente il sindacato maggiormente rappresentativo, sulla base del numero dei propri iscritti su base nazionale ed opportunamente documentato al giudicante". Il presidente di Anmefi, Claudio Palombi, soddisfatto per il riconoscimento di quanto richiesto, ritiene i due aspetti della decisione "molto importanti per la storia della medicina fiscale e dei suoi iscritti, che finalmente vedranno la ripresa delle trattative, con la partecipazione ed innegabile incidenza della sua organizzazione sindacale su quanto si andrà a normare nell’immediato secondo i dettami ministeriali", conclude la nota.