39° CONGRESSO SIME/9

Verso l'utilizzo esclusivodei filler bio e degradabili

Maria Rita Montebelli

L’invecchiamento del volto è caratterizzato da una perdita graduale di spessore ed elasticità della cute secondari alla riduzione dei costituenti il tessuto dermico, ovvero fibre collagene, acido ialuronico ed elastina. I filler dermici (sostantivo derivato dal verbo inglese to fill: riempire) rappresentano, attualmente, un mezzo accurato e versatile per il ringiovanimento del volto e secondo l’American Society of Plastic Surgeons la loro iniezione è divenuta una delle procedure di medicina estetica più eseguite negli Stati Uniti, seconda solo all’iniezione di tossina botulinica. Dalle indicazioni iniziali, limitate al trattamento delle rughe e dei solchi del volto si è passati a trattamenti più sofisticati, come l’aumento di volume e la correzione del profilo. I prodotti attualmente in uso sono molteplici e si possono distinguere in base alla loro composizione chimica. Ai filler biologici, che costituiscono la classe di sostanze più utilizzate nella pratica clinica, appartengono quelli a base di acido ialuronico, costituente naturale della maggior parte della matrice dermica. La sua caratteristica fondamentale risiede nella proprietà di attirare un notevole quantità di molecole di acqua conferendo ai tessuti nei quali viene iniettato un aspetto riempitivo di estrema naturalezza. I tempi di riassorbimento dei filler a base di acido ialuronico ovvero la durata di permanenza ed il loro effetto di riempimento sono variabili in funzione della formulazione, concentrazione e grado di cross linking delle molecole. I filler sintetici, così chiamati per la loro origine non naturale, hanno la caratteristica di avere un riassorbimento molto lento che conferisce loro una durata variabile da alcuni anni fino alla permanenza in funzione della molecola impiegata. A questi appartiene l’idrossiapatite di calcio, utilizzato principalmente come sostituto osseo per il trattamento delle ipovolumetrie del dorso del naso, degli zigomi e del mento. In questo scenario di molecole diverse con caratteristiche differenti, negli ultimi tempi sta acquistando una rilevanza clinica il filler a base di gel d’agarosio. "A differenza degli altri filler, Algeness è 100 per cento naturale e biodegradabile - commenta il direttore della Clinica di chirurgia plastica e ricostruttiva dell'Università 'La Sapienza' di Roma - Nicolò Scuderi, che ha condotto uno studio su questo filler a base di agarosio di cui si è parlato al 39° Congresso SIME di Roma, presieduto dal professor Emanuele Bartoletti - e permette di raggiungere gli effetti volumizzanti che danno un aspetto giovane senza l’aggiunta di altre sostanze chimiche, solventi o agenti cross linkati, viene inoltre assorbito in modo completo e sicuro nel corso del tempo grazie ai meccanismi naturali del corpo. Quali zone potrebbero rivelarsi problematiche con l’utilizzo di Algeness? Non bisogna iniettare mai Algeness in superficie. Si raccomanda fortemente di non utilizzare i filler Algeness nell’area periorbitale. In quali strati della pelle è possibile allora iniettare Algeness? Il filler Algeness a più alta concentrazione dovrebbe essere iniettato in profondità e mai in superficie. Si raccomanda perciò di utilizzare le formule VL e DF esclusivamente nella zona subdermica, sottocutanea o del sovra periosteo. Esiste una differenza nella tecnica iniettiva tra Algeness e HA? Esiste una lieve differenza nell’iniettabilità dell’HA in confronto ad Algeness dovuta alla differenza di densità del materiale e alla profondità di iniezione. Si consiglia di iniettare Algeness lentamente e massaggiare in profondità per evitare la formazione di grumi ed ottenere da subito i risultati desiderati. E’ possibile iniettare Algeness in un’area in cui è stato iniettato Radiesse (o filler simile) un anno prima? Non esiste motivo per cui Algeness non possa essere iniettato in un’area in cui già altri filler siano stati utilizzati. Tuttavia ciò richiede ulteriori analisi considerata la probabile interazione con il componente di calcio contenuto in Radiesse. Non si sono riscontrate interazioni sfavorevoli con altri innesti assorbibili. E’ doloroso? Tutte le iniezioni possono causare fastidio; tuttavia, il medico potrebbe decidere di applicare una crema anestetica sulla zona trattata per intorpidirla. Che tipo di risultato può attendersi il paziente? Il filler sottocutaneo Algeness consente di ottenere un aspetto giovane e naturale riempiendo le linee attorno alla bocca, le pieghe nasolabiali così come le zampe di gallina e le rughe della fronte. Consente inoltre di rimodellare e aggiungere volume alle labbra e sollevare le guance. Quanto dura l’effetto? Gli effetti correttivi di Algeness durano solitamente circa 12 mesi o più, in base alla quantità iniettata e alla profondità di iniezione. Quali possono essere gli effetti collaterali e/o indesiderati? A seconda dell’area trattata, la procedura è relativamente indolore, sebbene possa causare lieve fastidio in corso di trattamento nelle zone sensibili del naso e delle labbra. Potrebbe verificarsi del rossore attorno al sito iniettato per 1-2 giorni. Grazie alla sua esclusiva biocompatibilità, le reazioni allergiche post-trattamento sono minime. Quali sono i tempi di recupero? I tempi per la procedura possono variare dai 20 ai 25 minuti, a seconda del livello di correzione richiesto dal paziente. I tempi di recupero possono variare da poche ore a diversi giorni in base all’area trattata. Di norma i pazienti trattati con Algeness possono tornare alle loro normali attività subito dopo il trattamento. (CRISTINA DUSIO)