salute
Sanità: igienista su emergenza rifiuti Roma, in agguato rischi per salute
Roma, 9 gen. (AdnKronos Salute) - "Il pericolo principale per la salute pubblica legato all'emergenza rifiuti è un rischio di tipo infettivo, che aumenta molto nei mesi estivi, ma che il caldo umido di questi giorni può comunque facilitare": le temperature molto miti, quasi primaverili, che stanno caratterizzando questo inizio anno per la Capitale, "facilitano infatti la fermentazione di gas e odori molesti. Ma dalla semplice 'molestia' visiva e olfattiva si può facilmente passare al pericolo di infezioni". A parlare dell'emergenza rifiuti a Roma è Michele Conversano, past president della Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti). "A Roma - afferma Conversano all'Adnkronos Salute - non si fa una raccolta differenziata seria e quindi nei cassonetti, ma soprattutto al di fuori di essi, possiamo trovare ogni tipo di prodotti: solo per fare un esempio, le persone che si devono fare iniezioni in casa poi buttano le siringhe in modo indifferenziato, per cui si rischia di ritrovarle sparse per strada e anche di venirne a contatto. I sacchi dell'immondizia posti fuori dai cassonetti possono infatti essere bersaglio di animali come cani e gatti randagi, o anche topi, che ne spargono il contenuto. Insomma, nel caso di emergenze del genere il rischio per la salute c'è sempre". Secondo l'igienista, invece, queste situazioni non dovrebbero essere gestite come emergenze, ma "andrebbero preventivate con largo anticipo: la quantità di rifiuti non deve sorprendere, è costante e prevedibile, e si sa anche che durante le feste aumenta". La prevenzione, invece, evidenzia Conversano, "manca, per una concezione molto sbagliata dello smaltimento dei rifiuti: si continua a dire di essere contro i termovalorizzatori. Io dico che va bene ridurre al minimo i rifiuti, va bene puntare a una differenziata spinta e al riciclo, ma bisogna ricordare che le discariche sono vietate, sono bombe ecologiche che continuano a essere utilizzate. Le discariche - spiega - dovrebbero contenere soltanto le ceneri dei termovalorizzatori e quel poco materiale non distruggibile che avanza. Questo, almeno, è quello che succede in tutto il mondo, ma non in Italia".