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La storia di Jake, la terapia genica mi ha cambiato la vita

Roma, 15 dic. (AdnKronos Salute) - "La terapia genica mi ha cambiato la vita, ora ho una speranza per il mio futuro". Jake Omer, 29 anni vive a Billericay, è sposato e ha due bambini (uno di 3 anni e uno di 5 settimane). La diagnosi di emofilia A per lui è arrivata a 2 anni, e da allora ha dovuto subire frequenti iniezioni di fattore VIII per prevenire le emorragie. Prima di provare la terapia genica, Jake si svegliava presto e, prima di andare al lavoro, si sottoponeva alle iniezioni tre volte alla settimana e ogni volta che si feriva. A raccontare la sua storia è lo stesso Jake: l'uomo è uno dei protagonisti dello studio britannico pubblicato sul 'New England Journal of Medicine'. Proprio a causa dei frequenti sanguinamenti, Jake ha l'artrite alle caviglie. Suo padre è turco-cipriota e da bambino lui e la sua famiglia non potevano mai viaggiare e andare a trovare i familiari per il rischio di un improvviso bisogno di cure mediche. Una vita particolare, la sua, che oggi è molto cambiata. "E' incredibile ora sperare di poter giocare con i miei figli, calciare una palla e arrampicarmi sugli alberi negli anni dell'adolescenza dei miei bambini e oltre. L'artrite alle caviglie significava che mi preoccupavo di quanto sarei stato in grado di camminare una volta compiuti i 40 anni. A 23 anni ho faticato a correre a 100 metri per prendere un autobus, ora a 29 anni percorro due miglia al giorno, cosa che non avrei potuto fare prima della terapia genica". "È davvero strano non dovermi preoccupare di sanguinare o del gonfiore: la prima volta che ho notato una differenza è stato circa quattro mesi dopo il trattamento, quando ho perso un peso in palestra, facendomi male al gomito. Sono andato nel panico pensando che sarebbe stata davvero brutta, ma dopo aver messo del ghiaccio e aver dormito la notte, al mattino mi sono svegliato e tutto sembrava normale. Questo è stato il momento in cui io avuto la prova che terapia genica aveva funzionato", conclude.