CONTRO I DANNI DEL FUMO

Riparte ‘esci dal tunnel Non bruciarti il futuro’

Maria Rita Montebelli

Dopo il grande successo della prima edizione riparte il tour degli oncologi e pneumologi italiani ‘Esci dal tunnel. Non bruciarti il futuro’. L’iniziativa è promossa da WALCE Onlus (Women Against Lung Cancer in Europe), l’associazione europea dedita ai pazienti affetti da tumori toracici, presentata all’Istituto Oncologico Veneto (IOV) IRCCS di Padova. La campagna ha l’obiettivo di combattere il tabagismo e sensibilizzare tutta la popolazione sui rischi per la salute derivati da questa pratica. Prenderà il via il 14 e 15 maggio da Padova, unica tappa del Nord Italia. Nella centrale Piazza Cavour sarà posizionato un tunnel a forma di sigaretta gigante, lungo 14 metri e alto 3, all’interno del quale è previsto un percorso di conoscenza a tappe sui pericoli del fumo. Sarà inoltre possibile parlare con un medico specialista in malattie dell’apparato respiratorio e ricevere opuscoli e altro materiale informativo.  «Dire addio alle sigarette non è una missione impossibile - afferma la professoressa Silvia Novello, Presidente di WALCE e docente nel Dipartimento di Oncologia Polmonare all’Università di Torino – Per iniziare bisogna prendere coscienza della loro grandissima pericolosità. Ogni anno solo il cancro del polmone provoca in Italia oltre 33.000 decessi. Il consumo di ‘bionde’ e di altri prodotti a base di tabacco è il principale fattore di rischio che favorisce l’insorgenza della malattia. Con questa nostra iniziativa vogliamo informare e mettere in guardia i cittadini di tutte le fasce d’età e anche le istituzioni. Nonostante le leggi, sempre più restrittive, nel nostro Paese ancora un italiano su cinque fuma regolarmente». Anche l'Istituto Oncologico Veneto ha deciso di partecipare alla tappa padovana dell’iniziativa nell’ambito del programma della Regione Veneto per la campagna di screening di prevenzione. «Lo IOV ha deciso di sostenere la campagna di WALCE sia perché la prevenzione rientra tra le finalità dell’Istituto sia alla luce dell’interesse che l’iniziativa ha suscitato l’anno scorso – spiega Patrizia Simionato, direttore generale dell’Istituto Oncologico Veneto – Nel 2015, infatti, la tappa padovana della campagna è stata quella che ha fatto registrare il maggior numero di accessi, oltre settecento, alla ‘sigaretta gigante’, superiori addirittura a quelli avuti in grandi città come Roma e Milano. Tale riscontro ci ha detto che nella popolazione, in particolare tra i giovani e i giovanissimi, c’è un forte desiderio di essere informati sui rischi per la propria salute, nel caso specifico quelli derivanti dal fumo, ed era nostro dovere contribuire a dare una risposta qualificata a queste domande». Non è un caso, quindi, che dalla tappa padovana di Esci dal tunnel. Non bruciarti il futuro del 2015 sia derivato il progetto ‘Cinefumando’, dedicato alla sensibilizzazione sul tema del tabagismo nelle scuole mediante la visione e discussione di alcuni spezzoni di film. Il progetto è stato realizzato nel liceo statale Cornaro e nelle scuole medie Donatello e Copernico di Padova da febbraio ad aprile 2016, ottenendo un gradimento molto elevato per l'originalità dell'approccio e per le modalità di discussione in classe dei temi correlati al fumo. L'utilizzo delle sequenze cinematografiche come ausilio per l'attività di formazione, integrata dal successivo dibattito, ha suscitato interesse anche tra gli studenti più scettici e distaccati, fumatori e non, in ogni caso contribuendo al formarsi di un'opinione più matura e consapevole. «Alla luce del successo conseguito dalla prima edizione, l'Amministrazione comunale sostiene con orgoglio questo progetto che vede oncologi e pneumologi dello IOV scendere in piazza contro i danni del fumo – osserva il presidente del Consiglio comunale di Padova Federica Pietrogrande – Il compito di tutti noi è dunque quello di tenere alta l’attenzione su questo tema di vitale importanza per la salute, puntando sulla prevenzione universalmente riconosciuta come l'arma più efficace nella lotta a tante patologie». «Le sigarette contribuiscono in modo rilevante anche a diversi tumori della testa-collo, dell’apparato digerente e uro-genitale – spiega il professor Pier Franco Conte, Direttore dell’Oncologia Medica 2 dello IOV e Coordinatore tecnico scientifico della Rete Oncologica Veneta – Non dimentichiamo, poi, che sono responsabili anche di molti disturbi respiratori e cardiovascolari. In totale sono oltre 50 le malattie gravi provocate dalle 4.000 sostanze tossiche contenute in una sola ‘bionda’. È dimostrato scientificamente che interrompere per sempre il vizio può ridurre addirittura del 50% il rischio di sviluppare il cancro. E non è mai troppo tardi per smettere. Qui in Veneto il 18% della popolazione fuma regolarmente. Per questo il nostro Istituto ha deciso di sostenere la campagna di WALCE». L’impegno dell’Istituto Oncologico Veneto – centro che sempre più si caratterizza per essere ‘a misura di donna’ – nella campagna promossa da WALCE trova un’ulteriore motivazione nel fatto che il tumore del polmone è una patologia sempre più ‘rosa’: «Gli uomini sono ancora i più colpiti ma i nuovi casi tra i maschi stanno diminuendo – prosegue Pier Franco Conte – Aumenta invece del 2,7% l’anno l’insorgenza della neoplasia tra le donne residenti in Italia. Alla base di ciò c’è ancora, purtroppo, il fumo. Rispetto a qualche anno fa, infatti, il tabagismo sta crescendo tra le donne. Nonostante l’arrivo di nuove armi terapeutiche la malattia è ancora difficile da trattare e diagnosticare. Solo il 15% dei casi viene scoperto in fase iniziale, cioè quando le possibilità di cura sono maggiori. È bene, quindi, cercare di ridurre al minimo tutti i fattori di rischio iniziando con il buttar via per sempre la sigarette».   Dopo Padova le prossime tappe dell’iniziativa di WALCE toccheranno Lecce, Messina e Roma. Esci dal tunnel gode del patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO), Fondazione Insieme contro il Cancro e la Società Italiana di Chirurgia Toracica (SICT). «Quando parliamo di malattie legate al fumo di sigaretta il pensiero va subito al tumore – sottolinea la professoressa Marina Saetta, direttore della U.O.C. di Pneumologia dell’Azienda Ospedaliera/Università di Padova - In realtà l’impatto del fumo è molto più ampio. Infatti se consideriamo le principali cause di morte in Italia, siano esse cardiovascolari, cerebrovascolari o respiratorie, vediamo che sono quasi tutte strettamente correlate al fumo. Il fumo è responsabile della Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) una malattia molto diffusa, attualmente la quarta causa di morte a livello globale, che porta ad una progressiva distruzione del tessuto polmonare. Chi fuma, non soltanto distrugge i propri polmoni ma danneggia anche quelli di chi gli sta vicino. Sono ormai innegabili gli effetti del fumo passivo sulla salute di chi vive a stretto contatto con i fumatori, soprattutto se pensiamo ai bambini. Infatti il fumo condiziona lo sviluppo polmonare del feto fin dalle prime fasi della gravidanza, ma i danni dell’esposizione passiva al fumo continuano per tutta l’infanzia e l’adolescenza e si mantengono nella vita adulta. Non ignoriamo quindi i danni del fumo e non dimentichiamo che smettere di fumare fa bene a qualsiasi età, un dato dimostrato da molti studi ma soprattutto dalla testimonianza delle nostre pazienti che sono uscite dal tunnel. Senza sigaretta si possono ricominciare a sentire i profumi che ti circondano, riassaporare i sapori che avevi dimenticato, riappropriandosi di un pezzo della propria vita». La campagna vuole informare a 360° tutta la popolazione, anche quella di origine straniera. «Sono una categoria di cittadini alla quale dobbiamo prestare sempre più attenzione nei programmi di contrasto alle neoplasie – aggiunge Silvia Novello – Negli ultimi due decenni il tabagismo è diminuito nei Paesi Occidentali. Nelle aree in via di sviluppo invece il vizio aumenta del 3% ogni anno. Sono le stesse zone geografiche dalle quali provengono la maggior parte degli immigrati che vivono nelle nostre città. Questa minore cultura della prevenzione li espone maggiormente al pericolo di cancro». (ELISA DE DONNO) Esci dal tunnel. Non bruciarti il futuro è resa possibile grazie al contributo di Lilly, Roche, BMS, Pfizer e MSD