RICERCA SCIENTIFICA

Si può ridurre l’uso di cocainacon impulsi magnetici al cervello

Maria Rita Montebelli

L’uso di impulsi magnetici mirati al cervello si è dimostrato efficace nel ridurre i sintomi da astinenza e l’uso di droga nelle persone dipendenti da cocaina. I risultati di uno studio pilota, pubblicato nella rivista peer-reviewed European Neuropsychopharmacology, suggeriscono che questo potrebbe essere il primo trattamento medico efficace per la dipendenza da cocaina, sebbene siano ora necessari studi più ampi ed approfonditi per confermare questi risultati preliminari. Il lavoro, svolto da Alberto Terraneo e Luigi Gallimberti, ricercatori dell’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (I.R.C.C.S.) Ospedale San Camillo di Venezia che ne ha dato comunicazione, ha coinvolto i ricercatori del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Padova Marina Saladini e Mario Ermani, e i ricercatori che operano negli Stati Uniti, Lorenzo Leggio e Antonello Bonci, quest’ultimo direttore scientifico del National Institute on Drug Abuse (N.I.D.A.) e professore alla Johns Hopkins University di Baltimora. Il plauso dell’ISS. Lo stesso presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Walter Ricciardi si congratula con i ricercatori guidati dal professor Luigi Gallimberti “che, insieme con l’IRCCS  San Camillo di Venezia e con il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Padova, hanno individuato un trattamento efficace, sicuro e non invasivo per ridurre la dipendenza da cocaina. Questi importanti risultati, messi a disposizione con passione e generosità dai ricercatori a tutta la comunità scientifica internazionale, sono il segno della ricerca italiana che coniuga etica e salute e sono la prova di un impegno i cui effetti hanno un valore enorme sia per gli individui sia per la collettività. Questo studio ci assegna ,inoltre, un ruolo importante nel panorama internazionale come mostra anche l’entusiasmo riservato dagli NIH americani alla pubblicazione di questa nuova metodica di disassuefazione”. Lo studio. Ha coinvolto 32 persone in cerca di un trattamento per la dipendenza da cocaina. Un gruppo “sperimentale” di 16 pazienti è stato trattato con stimolazione magnetica transcranica ripetitiva (rTMS), mentre gli altri 16 pazienti ‘di controllo’ hanno ricevuto dei farmaci mirati ad alleviare i sintomi astinenziali associati alla dipendenza da cocaina (depressione, ansia, insonnia, etc…). Durante il periodo di trattamento si sono eseguite analisi delle urine periodiche per verificare il reale consumo di cocaina. Nei pazienti del gruppo sperimentale si è riscontrata una forte riduzione dell’uso di droga e dei sintomi da astinenza, rispetto al gruppo di controllo. Inoltre il 69% (11 pazienti) del gruppo trattato con TMS non ha avuto ricadute nell’uso di cocaina, mentre solo il 19% (3 pazienti) dei soggetti trattati con farmaci ha avuto lo stesso risultato positivo. Al termine di questa prima fase dell’esperimento, i pazienti del gruppo sperimentale hanno continuato a sottoporsi settimanalmente al trattamento con TMS, mentre ai pazienti del gruppo di controllo è stato proposto di abbandonare il trattamento farmacologico per passare a quello con TMS. Dopo 63 giorni i risultati hanno nuovamente confermato gli effetti benefici della rTMS nell’aiutare i pazienti a mantenere l’astinenza da cocaina. Il parere degli esperti. “È molto importante sottolineare che i pazienti trattati sono tutte persone che si erano rivolte ad un ospedale per curare la loro dipendenza da cocaina”, spiega il professor Luigi Gallimberti, ricercatore all’IRCCS Ospedale San Camillo di Venezia e responsabile della parte pratica dello studio, condotta al Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Padova. “Questo gruppo di lavoro, per quanto piccolo, è importante perché rappresenta bene il mondo reale. Abbiamo continuato a seguirlo per più di un anno e i miglioramenti raggiunti sembrano mantenersi nel tempo. È ora importante che questo studio prosegua con studi clinici più ampi, ma siamo certi che questa sia la strada vincente per combattere e sconfiggere la dipendenza da cocaina”. “Il nostro studio suggerisce che la TMS potrebbe rappresentare un nuovo trattamento per le persone che soffrono per la dipendenza da cocaina”, continua il dottor Alberto Terraneo, anch’egli ricercatore all’IRCCS Ospedale San Camillo di Venezia e coautore dello studio. “Al momento non esistono trattamenti efficaci per questo disturbo e quindi non è stato facile stabilire un gruppo di controllo per il nostro studio. Questo è uno dei motivi per cui consideriamo i risultati promettenti, ma preliminari. Dobbiamo ora ripetere la sperimentazione in un gruppo più ampio di pazienti. Comunque questo lavoro rappresenta la prima indicazione clinica che il trattamento con rTMS sia in grado di ridurre significativamente l’uso di cocaina”. Su questi studi e sperimentazioni conclude la professoressa Annalena Venneri, direttrice scientifica dell’IRCCS Ospedale San Camillo di Venezia: “Questi risultati evidenziano come si sia potuto ottenere una modifica del comportamento di dipendenza attraverso la stimolazione della corteccia frontale, il cui ipo-funzionamento risulta in disturbi del comportamento. Questo studio apre la strada a possibili applicazioni più ampie di questa metodica di trattamento, come ad esempio in altre condizioni di dipendenza patologica che si verificano dopo danno acquisito di questa area del cervello”.