24 APRILE. GIORNATA MONDIALE CONTRO LA MENINGITE
Meningite in Italia, casi e vaccini“Registriamo un calo pericoloso”
La meningite è una malattia che suscita immediatamente paura tra le mamme e non solo. Si tratta di una patologia che può provocare complicanze gravi e, talvolta, infauste: nel 10% dei casi la meningite causa la morte, nel 20-30% dei casi determina esiti invalidanti permanenti. Tra le prime cause di meningite batterica ci sono le infezioni da pneumococco e quelle da meningococco e il migliore strumento che noi abbiamo per evitare la malattia e le sue complicanze è rappresentato dai vaccini. I vaccini pneumococcici e meningococcici, infatti, stimolano il sistema immunitario a produrre anticorpi protettivi nei confronti degli antigeni in essi contenuti e hanno un’ottima tollerabilità. Non bisogna, inoltre, dimenticare che la meningite non è soltanto batterica ma esiste anche la meningite di origine virale, causata cioè da virus come quello del morbillo che in 1 caso su 1000 può provocare complicanze gravi a carico del sistema nervoso centrale. Anche nel caso di malattie infettive virali che coinvolgono il sistema nervoso centrale come morbillo e varicella i vaccini rappresentano l’unico possibile strumento di prevenzione. In vista della Settimana Mondiale delle Vaccinazioni che inizierà venerdì 24 aprile, vorrei sottolineare ancora una volta che, al fine di sfruttare al massimo i vantaggi non solo diretti ma anche indiretti dei vaccini, è importante che anche nel nostro Paese siano raggiunte elevate coperture vaccinali. Purtroppo stiamo assistendo ad un pericoloso calo delle coperture vaccinali dovuto alla sempre più diffusa percezione che alcune malattie infettive come il morbillo non siano gravi e che vaccinarsi può essere rischioso, senza considerare i rischi della malattia, i benefici dei vaccini che hanno salvato fino ad oggi milioni di vite in tutto il mondo e la loro tollerabilità e sicurezza. E’ di questi giorni, poi, la notizia della pubblicazione sull’autorevole rivista scientifica “JAMA” di un importante studio scientifico sul vaccino morbillo, parotite e rosolia (MPR) che attraverso un'indagine su un ampio campione di bambini americani, tutti con fratelli più grandi alcuni dei quali colpiti da autismo, ha accertato che il vaccino MPR non è neanche minimamente correlato a un aumento del rischio di autismo.