Profetico
Fabrizio Ravanelli: "Finale di Champions, Carlitos Tevez sarà il nuovo...Ravanelli. Segnerà il gol decisivo contro il Barcellona"
Da «penna bianca» all’«Apache», il passaggio di consegne è pronto. Fabrizio Ravanelli sa come si vince una Champions League, nel 1995/96 la Juve alzò la coppa anche grazie al suo gol contro l’Ajax (poi ko ai rigori). E per l’ex attaccante domani contro il Barça sarà decisivo ancora un giocatore dal soprannome «indiano», Carlitos Tevez. Fabrizio, è passato tanto tempo da quel 22 maggio 1996, che sensazione fa rivedere la Juve in finale? «È bellissimo, soprattutto visto che negli ultimi anni in Europa aveva avuto qualche difficoltà. È meritatamente arrivata fino in fondo, adesso l’augurio è di rivedere finalmente la Juve alzare la coppa». Lei ha già vinto una Champions, un consiglio a chi sarà in campo? «Ricordarsi quello che si è fatto per arrivare alla finale, tutti i sacrifici fatti in questi quattro anni. Dovranno vendere cara la palla e giocare con il cuore. Nemmeno noi eravamo favoriti, stavolta però è più dura». Ci sono similitudini con la sua Juventus? «No, sono due squadre totalmente diverse, anche se entrambe sono squadre di uomini veri». Che partita si aspetta? «Mi auguro che la Juve aggredisca il Barcellona, solo così potrà vincere. Se lasceranno il piglio del gioco a loro sarà veramente dura. Bisogna togliergli soluzioni». Come si ferma Messi? Qualcuno parla di marcatura a uomo vecchio stile. «Non credo funzionerebbe, è uno di quei giocatori che è immarcabile. Però la fortuna è che la Juve ha una difesa fortissima, peccato per Chiellini, speriamo Barzagli recuperi perché quanto sta bene è un muro». Cosa ha la Juve in più rispetto al Barça? «La fame di chi non vince la Champions League da molto tempo. Diciannove anni sono tanti. La Juve deve mettere sul campo questa fame, per tanti giocatori potrebbe anche essere la prima e unica finale, non possono perdere l’occasione». Si aspettava che Allegri potesse fare così bene? «No, devo essere onesto. Credo sia stato molto intelligente, entrando umilmente in punta di piedi conquistando lo spogliatoio. Poi ha la fortuna di avere alle spalle un trio come Andrea Agnelli, Marotta e Paratici, sono come un motore che non “grippa” mai». Preferisce questa Juve o quella di Conte? «Quella di Antonio rispecchia un po’ più il mio carattere, per la determinazione. La Juve di Allegri mi sembra sia più palleggiatrice, più attendista. Due modi di giocare diversi, ma ugualmente vincenti». Chi può essere il giocatore decisivo? «Per me Tevez. Se però la Juventus vorrà alzare la coppa dovrà giocare da grande squadra soprattutto a livello difensivo». Pronostico per domani? «Vince la Juve 1-0, segna Tevez all’89’. Basta anche un gol come il mio all’Olimpico». intervista di Matteo Spaziante