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Juve: si può fare, con Pirlo e Pogba il Barça è abbordabile
Ormai lo si può dire e secondo quanto scrive La Gazzetta dello Sport, , la qualificazione della Juve era praticamente scritta dal giorno del sorteggio. In sei delle ultime sette edizioni di Champions (l’eccezione è il 2011) hanno infatti prevalso le semifinaliste con gara d’andata in casa: 12 volte su 14, un dato che in effetti rovescia un dogma secolare. Ma la Juve a Berlino se ne troverà davanti un altro, il più recente, quello che recita "il Barcellona di oggi è imbattibile". Ma non è detto. La situazione- La discrepanza di date tra le due finali di coppa nazionale (la Juve affronta la Lazio mercoledì 20, il Barcellona sfida l’Athletic Bilbao il 30) gioca a favore della Juve, che avrà ben 17 giorni per organizzare un ciclo di lavoro capace di far arrivare la squadra ben preparata la sera del 6 giugno. Pogba raggiungerà l’apice della forma e anche Pirlo, preoccupante nei due confronti col Real, sicuramente porterà grandi risultati. Il trio- Il Barcellona ha perso sei partite in stagione esattamente come la Juve, ma soltanto due dal giorno del grande freddo (seguito dal chiarimento) tra Messi e Luis Enrique. San Sebastiano, 4 gennaio. In coincidenza con i k.o., aumentano di parecchio i cross: è un dato che consiglia alla Juve di deviare di più sulle corsie il traffico catalano, perché appena si accentra il trio entra in azione, e sono dolori. Messi, Neymar e Suarez hanno segnato 114 gol e solo il tempo dirà si tratta del miglior tridente della storia. La chiave sarà isolarlo; se il filtro riesce, a centrocampo la Juve è più forte, con Pirlo che richiamerà un uomo in pressing su di lui - sperando non sia una punta - per scaricare su Marchisio, Vidal e Pogba. E il peso del francese sulla sfida sarà molto grande perché sul suo lato dovrà occuparsi delle scorribande di Dani Alves.