L'incontro

Milan, Mr Bee abbassa l'offerta: il patto col Diavolo sarà cinese

Andrea Tempestini

Adesso c’è anche la scadenza tra precisa: tra 44 giorni, il 5 giugno prossimo, il Milan conoscerà il suo futuro. Sarebbe quella la data scelta da Silvio Berlusconi per annunciare la svolta rossonera in occasione della festa Uefa organizzata da Michel Platini a Berlino per tutti i club vincitori della Champions League. Perché è su quel palcoscenico che il Milan vuole tornare e per farlo ha bisogno di soldi, tanti soldi. Più dei 750 milioni che ha intenzione di puntarci Bee Taechaubol, il broker thailandese protagonista delle trattative degli ultimi mesi e atteso a Milano per il fine settimana. La due diligence promossa dal finanziere asiatico infatti non ha portato i risultati sperati e – insieme con le tante voci negative sul suo conto – lo spinge a rivedere al ribasso la sua offerta iniziale presentata a Silvio Berlusconi: oltre a proporre qualche milione in meno, Bee vorrebbe ridiscutere l’accollamento dei quasi 250 milioni di debiti (in attesa del Cda previsto per l’inizio della prossima settimana che ratificherà un nuovo rosso di bilancio da 90 milioni). Inoltre, Mr Bee punta a prendere subito la maggioranza del club cancellando la progressiva scalata dopo l’ingresso al 20%. Cadrebbe così il patto iniziale firmato con Berlusconi che si ritroverebbe finalmente libero dalla minaccia della penale da 25 milioni di euro (cifra prevista in base al 10% dell’affare nel caso l’attuale proprietà si ritirasse dall’accordo) e pronto a firmare per la più convincente e danarosa offerta cinese. A quel punto si inserirebbe di nuovo la cordata guidata da Richard Lee. Il sostegno del governo di Pechino garantisce maggiore credibilità a Lee e ai suoi finanziatori, e soprattutto la loro offerta consentirebbe al patron di restare ancora decisivo nel futuro del Diavolo. Proprio mentre si attende a giorni la decisione di Fiera Milano sull’assegnazione dell’area del Portello dove il club di via Aldo Rossi vorrebbe costruire il suo nuovo impianto, lo «Stadio Silvio Berlusconi». A dimostrare l’interesse ancora vivissimo della famiglia nelle sorti rossonere è l'incontro avvenuto ieri a Milanello tra Barbara Berlusconi e Adriano Galliani. Non si è parlato di aspetti tecnici, né sportivi – mentre si allontana dalla panchina Sinisa Mihajlovic, al quale il Napoli offre un biennale da 2,4 milioni a stagione – bensì nella riunione fiume lunga tre ore si è discusso del restyling di Milanello. Il centro sportivo di proprietà del club offre pochi spazi per accogliere sponsor e personalità e l’a.d del settore commerciale – che rimarrà in società con un ruolo di rilievo comunque vada la trattativa per la vendita del club – vuole crearli investendo nel rifacimento di alcune strutture per creare nuove opportunità di business. di Francesco Perugini