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Ferrari, Fernando Alonso verso l'addio: ecco le vere ragioni

Andrea Tempestini

Fernando Alonso e Ferrari è un film ormai al secondo tempo e non è detto che i titoli di coda non arrivino prima del 2016, scadenza dell’accordo che prevede secondo Forbes un ingaggio da 35 milioni di euro all’anno. Ma la situazione, che fino a inizio 2014 era se non un idillio sportivo (arrivato nel 2010, lo spagnolo ha solo sfiorato due titoli mondiali) per lo meno una solida realtà mediatica e umana, si è via via deteriorata: ad aprile le “dimissioni” dell’amico Domenicali, poi il siluramento di Luca Marmorini dal reparto motori, poi l’addio di Montezemolo. Alonso si è dunque ritrovato alle prese con Marco Mattiacci (che non conosceva) e alle dipendenze di Sergio Marchionne che non conosce affatto. Il tutto con il dettaglio che anche la F14T proprio non funziona. Complice anche l’andazzo dei regolamenti Fia, Alonso, 33 anni, si sta convincendo che se rimane in Rosso fino al 2016 non vincerà un tubo: dunque sta pensando almeno di monetizzare. La cifra di un rinnovo per tre anni a 35 milioni a stagione è stata smentita ma Fernando ha davvero sparato alto. La Ferrari ha fatto sapere che non glieli darà, perciò si apre la strada McLaren-Honda (i giapponesi tornano in F1 il prossimo anno): ma pagherebbero loro le altissime penali deldivorzio? Nel 2008 fu Emilio Botin a pagare per portare il suo pupillo in Reanult dalla McLaren: ma il finanziere iberico si è spento proprio il giorno dopo il Gp di Monza di due settimane fa... Tuttavia, l’uscita di Fernando favorirebbe l’arrivo di Vettel: prenderebbe meno soldi, ha 27 anni, tornerebbe indiscusso primo pilota e soprattutto disposto a calarsi in una realtà da sviluppare. Come fatto in Red Bull. Ma la domanda è: la Ferrari può permettersi di perdere forse l’unico pilota capace di mettere una pezza alle sue vetture (è comunque 4° in classifica)? Serve rammentare un confronto con l’ultimo Massa in Rosso e Raikkonen? di Tommaso Lorenzini @TexBomb