I gesuiti fanno la rivoluzione: "A scuola tablet ed eboook"
I testi scolastici pesano troppo, sia sui già stremati bilanci familiari che sulle spalle degli studenti? Usiamo i tablet, gli ebook, i documenti online. Lo dicono i gesuiti, che di libri e cultura se ne intendono, anzi, per secoli li hanno propagati in ogni dove, a cominciare dalle corti d’Europa e continuano a fare un gran lavoro di “mediazione culturale”, come usa chiamarlo oggi. L’inizio del nuovo anno scolastico ha portato alla ribalta, come sempre e più di sempre, l’annoso problema dei libri di testo, del loro continuo cambiamento, della difficoltà di approvvigionamento da parte delle famiglie che nei primi due mesi di ogni anno trascorrono tempo infinito in fila nelle librerie. E i costi elevati ai quali i genitori devono far fronte. Perché nel gran calderone della crisi che stritola le economie delle famiglie italiane è finita anche la voce del bilancio "libri per la scuola". Ogni anno, si diceva, aumentano, di numero e di prezzo. Si corre ai ripari, tentando di reperirne il maggior numero possibile nei mercatini dell’usato, tra amici e parenti, facendoli passare di padre in figlio, di figlio in figlio, di generazione in generazione in generazione. Ma anche così la spesa è sempre abnorme. Che fare? Una risposta, o almeno, il tentativo di trovare unìalternativa allo svenamento annuale arriva dai gesuiti, o meglio dalla rete dei collegi dei gesuiti italiani, che domani a Milano organizzano un convegno sul tema "Libri di testo? Forse sì, forse no…Parliamone! Esperienze a confronto e proposte operative", in collaborazione con l’Università di Milano, e che si terrà al Centro Congressi Fast – sempre a Milano - a partire dalle ore nove. Il convegno – anzi, non un convegno, come tengono a specificare gli organizzatori, ma una giornata voluta per discutere insieme e raccontare le proprie esperienze - vuole essere, nelle intenzioni degli organizzatori, un vero confronto tra insegnanti, editori e famiglie sul tema dell'alternativa tra il libro cartaceo e l’uso di materiale digitale come ebook, piattaforme di condivisione documenti online, tablet a scuola etc. Il percorso è complesso e non facile, le perplessità sono molte, così come i rischi, del resto si fa da tempo un gran discutere sul fatto che il libro cartaceo possa o meno essere mai sostituito dai libri “virtuali”, ci sono sostenitori e detrattori, ma in campo scolastico le variabili si moltiplicano e bisogna anche tenere conto del fatto che i ragazzi già usano abbondantemente e quotidianamente con sms, facebook, email (già superate, per la verità) ecc. ecc. e poi i costi, appunto, della caterva di libri. Difficile che le case editrici non si oppongano all’uso corrente degli ebook, ad esempio, ma intanto è il momento di cominciare a parlarne.