Hemingway era un tenerone

Albina Perri

Non era un rude omaccione, ma un tenero scrittore. Ernest Hemingway (1899-1961) faceva finta di essere burbero. Migliaia di lettere inedite svelano nuovi dettagli sulla vita privata del premio Nobel della letteratura. In particolare, secondo una ricerca condotta da studiosi cubani, molte delle tremila pagine di corrispondenza finora mai pubblicata svelerebbero che l'autore di «Addio alle armi» e «Il vecchio e il mare» «non era affatto un rude e selvaggio come amava presentarsi». È quanto sostiene Rosalba Diaz in un'intervista al giornale cubano «Juventud Rebelde». Diaz è la studiosa che ha coordinato l'imponente progetto di digitalizzazione dei documenti inediti di Hemingway, custoditi nella villa Finca Vigia, la residenza dello scrittore per più di vent'anni vicino all'Avana, da tempo trasformata in un museo e da poco restaurato dalle autorità cubane. «Da molte lettere emerge l'immagine di un Hemingway passionale ma anche tenero, quasi dolce, lontano da quello stereotipo di uomo selvaggio che gli era stata creata intorno», ha anticipato Rosalba Diaz, che ha annunciato come lo studio completo di tutto il carteggio cubano porterà alla scoperta di tante altre sorprese sulla vita intima dello scrittore statunitense.