Nasce una cattedrale vegetale nel cuore delle Orobie
La bergamasca è ricca di santuari e cattedrali importanti e prestigiose per l’intera storia cristiana. Il Duomo di Bergamo (dedicato al patrono Sant’Alessandro) in Città Alta, il santuario di Caravaggio o quello della Madonna di Altino. Da sabato 4 settembre, però, la realtà orobica si arricchirà anche di un originale e imponente nuovo luogo di preghiera e di culto. In quella data, infatti, a Oltre il Colle verrà inaugurata la Cattedrale Vegetale, una sontuosa opera d'arte ambientale progettata nel 2008/09 dell'artista Giuliano Mauri all'interno di un progetto artistico a cura di Paola Tognon. Si tratta di una cattedrale che sorgerà ai piedi del Monte Arera e che arricchirà il Parco delle Orobie Bergamasche del presidente Franco Grassi: cinque navate, 42 colonne, 1.800 pali di abete per la struttura, 600 rami di castagno, 6 mila metri di rami di nocciolo e 42 piante di faggio; il tutto unito da legno flessibile, picchetti, chiodi e corde, secondo l’antica arte dell’intreccio. Attenzione però a non considerare il nuovo santuario vegetale un semplice luogo di culto. Grazie alla sua struttura aperta e percorribile in ogni direzione, la cattedrale promette di diventare anche un importante punto di riferimento per eventi musicali e folklorisitici, per momenti formativi ed educativi, oltre che punto di partenza e di arrivo tra i sentieri delle Orobie. Ed è proprio per questi motivi che alla realizzazione del santuario hanno contribuito varie realtà: non solo il Parco delle Orobie Bergamasche con la partecipazione del Centro di Etica Ambientale di Bergamo, ma anche i comuni di Oltre il Colle, Roncobello e Ardesio. L’inaugurazione – Come detto, la cattedrale sarà inaugurata sabato 4 settembre alle 10:30. In tale occasione (e in virtù del fatto che il 2010 è l’anno mondiale della biodiversità) si assisterà anche alla presentazione del progetto di valorizzazione dei sentieri dei Fiori e delle Farfalle, che sarà possibile osservare da vicino grazie all’escursione guidata sul Pizzo Arera con gli esperti del Museo Civico di Scienze Naturali “E. Caffi di Bergamo”.