Dagli appunti di Fellini

Carlotta Clerici

Visioni ed emozioni tratteggiate su un notes appoggiato sul comodino. Era questa l'abitudine del grande regista Federico Fellini. Gli appunti sono stati raccolti in un libro che uscirà a fine novembre: “L'inconscio creatore. I sogni di Fellini nella stanza dell'analisi”. Il titolo evocativo, prende spunta dalla consuetudine di Fellini di raccogliere sopra blocchetti intuizioni, spunti, fantasie e ricordi, come i  pazienti in analisi, soprattutto quelli che fanno un'analisi Junghiana, Una raccolta di cento disegni tratti dal 'Libro dei sogni’ del regista riminese, forse la sua testimonianza più importante. Due analisti junghiani, Lella Ravasi Bellocchio e Christian Gaillard, catturati dalla ricchezza delle immagini e delle fantasie di Federico, rileggono oggi in 'L'inconscio creatore’, il mondo onirico del grande Fellini. Nasce così un libro che vede gli autori cantare a due voci, da angolazioni e sensibilità diverse ma fortemente radicate nella prospettiva junghiana, sensibile all'immaginale e alla potenza dell'archetipo, e svelare quanto le immagini e le fantasie felliniane nascondono all'osservatore o allo spettatore non provvisto degli strumenti di analisi di cui dispone solo chi è abituato alla pratica psicoanalitica. Il lettore rimarrà così sorpreso e coinvolto dal viaggio attraverso l'anima, disvelata, di Federico Fellini, la cui ricchezza non finirà mai di stupire e affascinare.