San Giuseppe, fai che mi aiuti
“San Giuseppe facci vincere lo scudetto fino al 3000 epure una decina di coppe internazionali”. È il titolo di un libro esilarante incui sono raccolte dozzine di preghiere e impressioni lasciate dai fedelinapoletani sui libri di devozione di alcune chiese cittadine. Per ogni aspettodella vita quotidiana Sergio e Dario Assisi hanno selezionato, sul loro testopubblicato nel marzo scorso, alcuni degli interventi anonimi più divertentilasciati dai fedeli. Le duecento pagine del libro partono dal tema dellafamiglia: “Mio marito è scemo e pazzo. Aiutami tu, non ce la faccio più asopportare” scrive una donna esasperata. Per una lamentela un ringraziamento aSan Giuseppe : “Ti ringrazio per aver pace con mia suocera”. Dopo la Famiglia,l’Amore. “Mi raccomando di fammi stare bene e mi raccomando anche quello che midirà Salvatore alle 19.00 circa” specifica una fedele. E chi ha un rapportofrequente con i santi si permette di chiedere le conferme: “Sono di nuovo ioPaola, ti vorrei chiedere se il fidanzato che mi hai mandato è Lucio”. E Chi hadelle richieste che solo i santi potranno comprendere: “Aiutami a prendermiprivato, romano, italiano, ecc. Non farmi innamorare per il momento”. Ci sonoanche l’amore e l’integrazione che si intrecciano tra le devozioni: “Fa’ cheMustafa ritorni per sempre da me più innamorato di prima. Fa che mi sposi e cheaccetti la zia”. O chi riassume la sua fede in un “I love you”. Il capitolo Sessosegue per affinità quello sull’Amore: “Santa Rita sai, le cose con il mioragazzo non vanno bene e poi vuole da me una cosa che non so se posso darci,non lo so se mi sento pronta e per colpa di questa mia insicurezza sta andandotutto male. Io lo so che ci sono problemi ancora più gravi, ma aiutami, perfavore, indicami tu cosa devo fare”. Ci sono anche i disperati che non sannopiù cosa fare se non sperare nei santi: “Ho perso la fede, sono un represso di20 anni, sono affamato di sesso, non riesco a studiare più, sono molto malato,per favore aiutami a guarire, poi sarò io a scegliere tra Dio e il Diavolo, fa lacosa giusta per favore. Lo so che non è giusto, ma aiutami, non è colpa mia sevoglio fare sesso”. La raccolta degli Assisi raccoglie anche i pensieri deigiovani. Ad esempio per nel capitolo Scuola c’è chi chiede “Fa che abbiopromosso a scuola”. In quello sul Lavoro qualcuno cerca la forza: “Fammi venirela voglia di lavorare”. Girando le pagine si trova anche il posto per la salutee i problemi finanziari: “Ti prego di non far sudare le mani e i piedi a miamadre” supplica uno. “Ho problemi, finanziaci” incita un altro. Uno molto menomodesto di chi ci tiene a rispettare i santi firmando “Luigi B. (comunemortale) Roma 26/10/35. Chi invece non si fa problemi a richiedere disgrazieper gli altri: “Fai morire Carlo e dammi il suo posto”. Chi con lo stessocinismo passa al ricatto: “Fammi la grazia se no non ti credo”. Chi prova conla corruzione: “Se mi fai avere a mio patre la pensione ti porto un mazzo difiori”. Tra i fedeli qualcuno non sa che fare e chiede lumi: “Se fossi unuccello imparerei a volare, se fossi un gallo imparerei a cantare, ma poiché sonoun uomo cosa devo fare?” scrive uno, “Fa che io possa servire a qualcosa” pregal’altro. Lo sport ha una parte tanto importante che una devozione è stata usataper dare il titolo al libro. Anche il cinema non è dimenticato: “Tu che puoi,salutami Massimo Troisi”. E le nuove mode sulla linea impazzano anche eicolloqui con i santi: “Fammi dimagrire il culo ti prego”. Le ragazze hanno i figli troppo presto, cipensano i santi: “Ti prego di aiutarmi di non farmi avere un bambino adesso perchésono ancora troppo piccola, ho 7 anni”. Si conclude questo estratto delleesilaranti pagine della raccolta con chi conclude con un ‘baciamo le mani’: “Scusamise ti do del tu perché meriteresti di essere chiamato con il voi”. E conqualcuno che si è stufato: “Fa che io muoia al più presto”.