Malaparte maestro del tarocco
Lo scrittore CurzioMalaparte (1898-1957) autore di corrispondenze di guerra «taroccate»,fittiziamente inviate dalla Russia ma in realtà scritte a Capri, dovesoggiornava nella sua bella villa a picco sul mare. Un episodio non notorisalente al settembre 1941, e ora documentato dallo storico Mauro Canali, getta una luceinquietante sulla complessiva veridicità delle corrispondenze di Malaparte inquel periodo. Il documento inedito, custodito nei fondi dell'Archivio Centraledello Stato a Roma, testimonia infatti come Malaparte, mentre si spacciava, concorrispondenze inviate al «Corriere della Sera», per testimone oculare deglieventi bellici che andavano sviluppandosi sul fronte ucraino, in realtà era benal riparo della sua casa di Capri. Dal contenuto del documento si capisce chenon era la prima volta che lo scrittore e giornalista ricorreva a questi falsi.La vicenda è ricostruita da Canali, professore di storia contemporaneaall'Università di Camerino, nel saggio «Curzio Malaparte e i servizi segretiamericani» che compare sul nuovo fascicolo della rivista «Nuova StoriaContemporeanea» (Le Lettere editrice) diretta da Francesco Perfetti. Ildocumento: l’intercettazione - Lo storico Canali haportato alla luce il testo di una intercettazione telefonica del 26 settembre1941. Al telefono sono, da Milano, Aldo Borelli, direttore del «Corriere dellaSera», e, da Roma, un corrispondente del giornale milanese. Borelli, infuriato,afferma: “Dica a Malaparte che non rompa le scatole con queste corrispondenze.Questa faccenda sta diventando una cosa veramente indecente. Vergani, Malaparteecc. mandano 14-15 cartelle di corrispondenza per farci sapere che in Ucrainapiove! Questa gente non ha più limiti né rispetto. È roba da pazzi, dacriminali! Mandano le corrispondenze dal fronte, mentre uno va a passeggio perRoma e l'altro si fa vedere a Capri! Il giornalismo sta diventandoun'immoralità. Mi vergogno: parola d'onore! Coloro che leggono questi articoli,che cosa devono pensare di noi? Corrispondenze dal fronte scritte da gente chesta seduta all'Aragno! Dite loro che la piantino di scrivere queste cose.Malaparte, quando scrive qualcosa, crede che tutti debbano tremare. Ne ho ico... pieni!”. In calce al documento vi sono due annotazioni dei funzionari delMinculpop; con una si dice che il responsabile del Minculpop ha già parlato conRaffaele Mauri, capo della redazione romana del «Corriere della Sera», e che siè deciso che Malaparte non debba più scrivere sulla Russia, e nell'altra siordina di “far rientrare Malaparte da Capri, dove dà scandalo”. Il professorMauro Canali ha trovato riscontri a questa vicenda anche nell'archivio del “Corrieredella Sera”, dove è custodita una lettera da Roma di Raffaele Mauri a Borelliin data 28 settembre 1941. “Caro Direttore, questa volta Malaparte le vacanzele ha interrotte a me! In breve: il Prefetto Luciano mi ha pregato di dirvi -per ordine superiore - che Malaparte non deve più in alcun modo pubblicare piùcorrispondenze di guerra dalla Russia, Fronte ucraino ecc. Tutti sanno - comevoi stesso avete notato - che Malaparte è a Capri e non è serio continuare apubblicare sue corrispondenze dal Fronte ucraino. Malaparte può scriverearticoli di altro genere: elzeviri, varietà ecc. ma niente corrispondenze diguerra”.