Artista americana: la Sindone
Il volto sulla Sacra Sindone non sarebbe quello di Gesù, ma addirittura apparterrebbe a Leonardo Da Vinci. L’artista fiorentino sarebbe riuscito, pioniere delle tecniche fotografiche, a trasportare il suo profilo su un telo, quello oggi adorato a Torino come il sudario del Cristo. Ad affermarlo con sicurezza è Lillian Schwartz, una artista americana che lavora anche come consulente grafica alla School of Visual Arts di New York. È la stessa che negli anni ’80 affermò che la Mona Lisa fosse l’autoritratto in versione femminile dello stesso Leonardo. Il documentario - A distanza di quasi vent’anni, torna alla carica e lo fa da un documentario mandato in onda dalla televisione britannica Channel Five: la Schwartz ha utilizzato uno scanner per dimostrare la sua teoria e, stando al risultato dell’operazione, i due volti combacerebbero. Le immagini verranno trasmesse questa sera sul network inglese, ma la consulente americana ha già parlato, svelando quasi tutto il mistero dell’attesa. “Combaciano, sono davvero eccitata per questa cosa”, ha dichiarato. “Nelle mia mente non c’è alcun dubbio che le proporzioni di cui scrisse Leonardo furono usate per creare il volto della Sindone”. Pioniere della fotografia - Secondo il resoconto della Schwartz, Leonardo avrebbe usato una scultura del suo viso e poi, grazie ad una camera oscura, sarebbe riuscito nell’impresa di trasportare il profilo su un telo. Ed ecco servita la prima fotografia. Da Vinci avrebbe utilizzato anche del solfato d’argento, una sostanza già disponibile nel 15° secolo, per completare l’operazione. Opera commissionata - Ci sarebbe una commissione dietro all’opera di Leonardo: infatti, secondo la teoria del documentario, la contraffazione sarebbe stata chiesta per rimpiazzare una versione precedente del sudario, comprata dalla famiglia Savoia in 1453 per poi scomparire per 50 anni. Quando tornò ad essere esposto, l’opera d’arte di Leonardo venne presentata come la vera reliquia. Gli esperti intervistati confermano che davvero potrebbe trattarsi di una replica perfetta del volto dell’artista toscano.