Vinto l’Impac Dublin Prize
A volte, ma solo a volte, il mondo blindato della letteratura ‘ufficiale’ spalanca le sue porte, concedendo l’ingresso ai talenti emergenti. È quello che è successo all’afroamericano Michael Thomas, 39enne e newyorkese che, contro ogni previsione, si è aggiudicato l’Impac Dublin Prize – il premio letterario più ricco del mondo – sbaragliando la concorrenza di giganti del calibro di Philip Roth, Doris Lessing e Joyce Carol Oates. Lo scrittore debuttante, che ha guadagnato un assegno da ben 100.000 euro per il suo primo romanzo “Man gone down”, svolgeva, prima dell’inaspettato riconoscimento della critica, qualsiasi genere di lavoro gli capitasse sotto mano. «Sono stordito, sono sbalordito da questo verdetto finale», ha detto Michael Thomas al termine della cerimonia di consegna del premio a Dublino. «Per me era stato già straordinario finire tra i finalisti, ora la vittoria mi lascia quasi senza parole», ha aggiunto lo scrittore che da qualche mese ha ottenuto un contratto a tempo determinato per insegnare all'Hunter College di New York. Thomas ha spiegato che userà i soldi del premio «per pagare alcuni debiti» contratti in anni recenti. Senza mai aver avuto una professione fissa, finora Thomas ha avuto una tortuosa vita lavorativa: è stato cameriere, barista, operaio, muratore, pizzaiolo e tassista. «Man gone down» è concepito sullo stile dello 'stream of consciousness' di James Joyce in «Ulisse» e narra la storia di un afroamericano nativo di Boston, sposato con una donna bianca e padre di tre figli, che al compimento del suo 35esimo compleanno lascia la sua famiglia per quattro giorni per cercare i soldi necessari al mantenimento dei suoi congiunti. Definito dalla giuria del premio letterario irlandese «un romanzo straordinario di uno scrittore dalla voce incantevole e dallo sguardo abbagliante», Michael Thomas ha raccontato di averlo scritto quando era «in una situazione di disperata povertà economica».