Metropolitana, Rom con abiti firmati a caccia di turisti
Jeans attillati, Adidas, canotte, e a tracolla quelle borsette che ad una prima occhiata potrebbero anche sembrare firmate. Così come le cinte strette in vita. Oggi, le giovani nomadi spedite su autobus e metropolitane a far man bassa di cellulari, portafogli e denaro, vestono così, all’occidentale. I vigili, in gergo, le chiamano “Fashion rom”, ma capire che si tratti di zingare specializzate nei borseggi è roba da occhi esperti. E le decine di turisti che ogni giorno ne cadono vittime esperti non sono. E’ difficile infatti credere che quei ragazzini ben vestiti e dall’aria pulita – maschi e femmine, esclusivamente minorenni, meglio se sotto i 14anni - siano in realtà dei criminali navigati. Eppure è così. E chi pensa che entrino in azione in maniera casuale è destinato a ricredersi. I sei ragazzini arrestati ieri mattina dalla polizia municipale durante un’operazione mirata, per esempio, facevano parte di una banda organizzata, «quasi un racket», azzarda un agente. Una banda composta da giovani di diverse etnie rom e proveniente dai vari campi sparsi per la città. Giovani che si associano, dunque, con l’unico scopo di delinquere. A coordinarli e controllarli una donna, l’unica maggiorenne del gruppo e l’unica vestita “da zingara”. Un abbigliamento che più tardi scopriremo non essere affatto casuale. [Clicca qui per continuare a leggere] di Fabiana Ferri