Doppia poltrona
Roma, candidato ed eletto con due liste avversarie: il caso di De Salazar
Il dietrofront è arrivato nel primo pomeriggio: Francesco De Salazar, candidato alle recenti elezioni comunali di Roma (domenica 9 e lunedì 10 giugno il ballottaggio tra Marino e Alemanno), con due liste differenti e contrapposte, ha annunciato che rinuncerà a ricoprire l'incarico di consigliere di di zona nella Capitale. Nel II Municipio era nelle liste di Fratelli d'Italia (a sostegno di Alemanno) mentre al XII Municipio concorreva come presidente nella lista civica del candidato sindaco Arfio Marchini. la cosa bella è che De Salazar era stato eletto sia nel primo sia nel secondo caso. "Ho fatto campagna elettorale solo nel II Municipio, e lì siederò in consiglio" aveva detto. Ma ora ha cambiato idea: "Al fine di evitare la strumentalizzazione di un errore commesso in buona fede, senza l'intenzione di trarre vantaggio da una doppia candidatura, comunico che rinuncio all’ incarico da consigliere di entrambi i municipi pur potendo optare per uno dei due seggi". "Vuoto legislativo" - Il caso era stato sollevato da CasaPound e poi ripreso da quotidiani come Il Tempo e Corriere della Sera: "Dopo aver ricevuto alcune segnalazioni da parte di elettori indignati abbiamo controllato e verificato - ha spiegato Roberto Cappiello, di CasaPound -. Chiederemo una verifica sulla regolarità di questa doppia candidatura e quindi sulla validità delle liste presentate nei Municipi. Queste operazioni sono al limite del regolamento e delegittimano l'istituto democratico del voto. I partiti non hanno più pudore e l’inciucio ha raggiunto livelli inimmaginabili". Era stato lo stesso De Salazar a discolparsi: "E' stata una leggerezza. Ho avuto contatti prima con la lista Marchini, poi ho avuto richieste dai cittadini del II Municipio per candidarmi con Fratelli d'Italia. Solo lì si è svolta la mia campagna elettorale. Quando ho scoperto la doppia candidatura non potevo più tirarmi indietro perché non esiste alcun modo per recedere da una candidatura". Ma una volta eletti, sì.