Capitale sede vacante
Roma resta senza sindaco. Ignazio Marino non torna: in vacanza tra Caraibi e Texas, sta scrivendo un libro
Roma non ha più un sindaco, se mai l'ha avuto davvero. No, Ignazio Marino non si è dimesso. Semplicemente se ne frega della Capitale: mentre la città oltre agli ormai consueti scandali giudiziari e problemi di gestione cronici è travolta dal caso Casamonica, il primo cittadino del Pd è in vacanza tra Texas e Caraibi, intento a scrivere un libro di memorie. "Aveva bisogno di staccare per 15 giorni", l'ha difeso il neo-assessore ai Trasporti Stefano Esposito. Il guaio vero è che Marino resterà all'estero anche giovedì, quando il Consiglio dei Ministri deciderà, di fatto, se mandarlo a casa o meno. La "sentenza" di Renzi gli servirà forse come capitolo finale del libro a cui sta lavorando, la raccolta di appunti giornalieri presi da quando è diventato sindaco della prima città d'Italia. Come ricorda anche Francesco Merlo su Repubblica, comunque, i viaggi all'estero quando la situazione scotta sono una (pessima) abitudine per il primo cittadino: era a Londra nei giorni della prima rivolta anti-immigrati a Tor Sapienza, era a Philadelphia dopo il caso dei rom pirati della strada di Primavalle, era a Boston durante lo "sciopero per malattia" dei vigili urbani. E così anche a Repubblica, di sinistra, non resta come liquidarlo come "il sindaco assente" di una "Capitale sede vacante", una nuova maschera romana "incrocio tra Pierrot e Meo Patacca". No, non può proprio essere lui a ospitare (e guidare) l'anno del Giubileo.