Perquisiti Campidoglio e Regione
Roma, Alemanno indagato per associazione mafiosa
L'ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, è indagato dalla Procura di Roma per associazione mafiosa. La sua casa è stata perquisita questa mattina da agenti della Guardia di Finanza e dai carabinieri del Ros che stanno passando al setaccio anche diversi uffici del Campidoglio e della Regione Lazio nell’ambito di un’inchiesta su un’associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, usura, corruzione, turbativa d’asta, false fatturazioni, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e altri reati. Il gip ha firmato 37 provvedimenti restrittivi di esponenti politici, imprenditori ed ex terroristi legati agli ambienti di destra per un presunto sodalizio mafioso da anni radicato nella Capitale. Gli inquirenti hanno documentato un sistema corruttivo finalizzato all’assegnazione di appalti e finanziamenti pubblici dal Comune di Roma e dalle aziende municipalizzate, con interessi anche nella gestione dei centri di accoglienza per gli immigrati. Un sodalizio radicato a Roma con a capo l'ex Nar ed ex Banda Magliana Massimo Carminati. Tra i soggetti coinvolti anche l’ex ad di Ente Eur, Riccardo Mancini. L'ex Nar - Carminati, riporta il Fatto, sarebbe stato arrestato mentre si trovava a casa di Marco Iannilli, il commercialista romano già arrestato e condannato in primo grado per la colossale truffa su Fastweb e Telecom Sparkle e coinvolto nel caso Enav. Domenica scorsa gli uomini del Ros hanno effettuato delle perquisizioni nella villa di Iannilli a Sacrofano, in provincia di Roma. Alla Regione i militari stanno perquisendo gli uffici del consigliere regionale Pd Eugenio Patanè e Luca Gramazio del Pdl (che risultano entrambi indagati), e in Campidoglio negli uffici del presidente dell'Assemblea capitolina Mirko Coratti. L'ordinanza - «Allo stato dell’indagine – si legge nell’ordinanza d’arresto firmata dal giudice Flavia Costantini pubblicata dal Corriere.it - può essere affermato con certezza è che vi erano dinamiche relazionali precise, che si intensificavano progressivamente, tra Alemanno, sindaco di Roma, e il suo entourage politico e amministrativo, da un lato e il gruppo criminale che ruotava intorno a Buzzi e Carminati, dall’altro; dinamiche relazionali che avevano ad oggetto specifici aspetti di gestione della cosa pubblica e che certamente non possono inquadrarsi nella fisiologia di rapporti tra amministrazione comunale e stakeholders». Contestualmente la Guardia di Finanza sta eseguendo un decreto di sequestro di beni riconducibili agli indagati, emesso dal tribunale di Roma, per un valore di oltre 200 milioni di euro. L'inchiesta - i magistrati della Dda della procura e i carabinieri del Ros sono convinti che a Roma in questi ultimi anni ha agito un’associazione di stampo mafioso che ha fatto affari con imprenditori collusi, con dirigenti di municipalizzate ed esponenti politici, per il controllo delle attività economiche in città e per la conquista degli appalti pubblici. A guidare questa organizzazione è un volto noto alla giustizia, l’ex terrorista dei Nar, Massimo Carminati, ritenuto colui che «impartiva le direttive agli altri partecipi, forniva loro schede dedicate per comunicazioni riservate e manteneva i rapporti con gli esponenti delle altre organizzazioni criminali, con pezzi della politica e del mondo istituzionale, finanziario e con appartenenti alle forze dell’ordine e ai servizi segreti». A disposizione dell’organizzazione, secondo gli investigatori, ci sono, tra gli altri, l’ex capo di Ama, Franco Panzironi e l’ex amministratore delegato di Ente Eur, Riccardo Mancini, soggetti che per i pm hanno fatto dal 2008 al 2013 da garante o da tramite «dei rapporti del sodalizio con l’amministrazione comunale». La lista, poi, comprende anche il manager Fabrizio Franco Testa accusato di «coordinare le attività corruttive dell’associazione» e di «occuparsi della nomina di persone gradite all’organizzazione in posti chiave della pubblica amministrazione». Tra gli indagati a piede libero (almeno 100), coinvolti negli accertamenti che porteranno sicuramente a sviluppi importanti nei prossimi mesi, ci sono anche il commercialista Marco Iannilli, l’uomo d’affari Gennaro Mokbel e il consigliere regionale del Pdl Luca Gramazio. L'ex di Veltroni - Nella lista dei 37 arrestati eccellenti, scrive Repubblica, spicca anche il nome di Luca Odevaine, da sempre legato alla politica romana con incarichi dirigenziali. Tra il 2003 e 2005, infatti, fu il vicecapo di Gabinetto dell'ex sindaco di Roma, Walter Veltroni, e dal 2006 direttore del Gabinetto del Comune di Roma. Inoltre, ex direttore extradipartimentale della polizia e protezione civile della Provincia di Roma. "Sarò prosciolto" - Gianni Alemanno, in un comunicato, ha respinto le accuse al mittente: "Dimostrerò la mia totale estraneità a ogni addebito e da questa incredibile vicenda ne uscirò a testa alta. Chi mi conosce sa bene che organizzazioni mafiose e criminali di ogni genere io le ho sempre combattute a viso aperto e senza indulgenza", ha aggiunto l'ex sindaco di Roma, dicendosi "sicuro che il lavoro della magistratura, dopo queste fasi iniziali, si concluderà con un pieno proscioglimento nei miei confronti".