Tor Tre Teste

Roma, due rom cercano di rapire un neonato: è giallo sulla paternità

Nicoletta Orlandi Posti

È giallo sul tentato rapimento di un bimbo di 8 mesi denunciato dalla madre del piccolo sabato scorso e avvenuto in un casale in via di Tor Tre Teste, a Roma. Gli investigatori della polizia stanno cercando di ricostruire quanto accaduto: l’uomo arrestato dalla polizia che avrebbe tentato di portare via il piccolo si è giustificato dicendo di essere il padre del bambino. Sabato scorso la madre del bimbo, anche lei di origini rom sposata con un italiano e madre di due bimbi, ha chiamato il 113 dicendo che un uomo e una donna si erano introdotti nel suo cortile tagliando il lucchetto di ferro che blocca il cancello d’ingresso e che avevano tentato di portare via suo figlio di 8 mesi. A dare l’allarme è stato il fratello maggiore del bambino, che ha chiesto aiuto alla mamma gridando che un signore, entrato nel cancello, stava cercando di slacciare la cintura del passeggino su cui era seduto il fratellino, afferrandolo poi per un piede. La mamma del bimbo allora è scesa in strada con il suo compagno: tra le due coppie è iniziata una lite e l’uomo si è poi allontanato minacciando però di ripresentarsi. I due sono infine fuggiti a bordo di un furgone. Gli agenti delle volanti sono riusciti a rintracciare la coppia di rom all’interno del campo nomadi di via Salviati. I due, V. S. di 42 anni e Z. A. di 47, sono stati arrestati per violazione di domicilio mentre l’accusa di sequestro di persona è ancora al vaglio della polizia. Il 42enne ha detto alla polizia che il bimbo di 8 mesi sarebbe nato da una precedente redazione. L’uomo responsabile del gesto e la madre del piccolo si conoscono da tempo, avendo coabitato in uno stabile occupato per diverso tempo. Tra le ipotesi investigative emerse, pertanto, vi è anche quella che il tutto sia avvenuto in quanto l’uomo ritiene di poter vantare diritti di paternità sul neonato.