Stalking: studio commissione capitolina, solo 65% denuncerebbe

Roma, 30 mar. - (Adnkronos) - ''La prevenzione in tema di stalking e' l'unica arma di difesa nella battaglia di diritto che vede imprigionate molte vittime nella morsa della paura e dell'insicurezza, aspetto che evidenzia una significativa resistenza a denunciare episodi di violenza. Su un campione di 600 persone dai 18 ai 70 anni solo il 65% degli intervistati denuncerebbe un caso di stalking, mentre tra coloro che optano per una non denuncia il 70% indica come motivazione la mancanza di sicurezza e il 30% la paura di non essere creduto dalle forze dell'ordine''. Lo dichiara in una nota Fabrizio Santori, presidente della commissione Sicurezza di Roma Capitale, che ha preso parte alla presentazione del centro dei presunti autori di violenza e stalking creato dall'osservatorio nazionale sullo stalking. La creazione del centro e' stata possibile grazie ad un progetto finanziato dall'assessorato alle politiche sociali e della famiglia della Regione Lazio, sostenuto dalla Commissione Sicurezza di Roma Capitale, per l'ascolto, la consulenza e la risocializzazione individuale e di gruppo dei presunti autori di violenza e stalking. I dati di una ricerca realizzata nella citta' di Roma su un campione di 600 persone dai 18 ai 70 anni (50% donne e 50% uomini) sono molto eloquenti rispetto alla resistenza delle presunte vittime di denunciare un episodio di staking: solo il 65% degli intervistati denuncerebbe un caso di stalking, mentre tra coloro che optano per una non denuncia, il 70% indica come motivazione la mancanza di sicurezza nel periodo successivo e il 30% ha persino paura di non essere creduto dalle forze dell'ordine. Il 95% chiede che sia istituito per i presunti autori (stalker) un percorso di risocializzazione dato che nel solo nel 60% dei casi le misure cautelari fermano la recidiva dei presunti autori (uno su tre dopo la denuncia continua a perseguitare la vittima). (segue)