Animali: il veterinario, si' a cane in ufficio ma per lui 'break' frequenti
Roma, 30 mar. (Adnkronos Salute) - "Non tutti i cani sono adatti a essere portati con noi in ufficio, ma in generale e' un'idea che non solo viene gia' messa in pratica anche in molte citta' italiane, ma e' molto positiva per l'animale, che non viene lasciato a casa da solo e non rischia cosi' di soffrire di sindrome da abbandono, bensi' segue il proprietario nella sua attivita' quotidiana. Benefici anche per gli umani che vengono a contatto col 'pet' in un ambiente di lavoro. Il segreto e' riservargli dei frequenti 'break', con una passeggiatina ogni due o tre ore". Cosi' Marco Melosi, presidente dell'Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi) commenta lo studio della Virginia Commonwealth University pubblicato sull''International Journal of Workplace Health Management', secondo cui un quattrozampe in ufficio riduce lo stress di tutti i dipendenti. "Il cane - dice Melosi all'Adnkronos Salute - funge da 'catalizzatore': e' lo stesso principio della pet therapy, in cui l'animale facilita" il rilassamento e la manifestazione d'affetto nei malati. "Allo stesso modo - aggiunge l'esperto - un cane in un ufficio riesce a 'sciogliere' i rapporti fra colleghi e anche a far stringere amicizie. Ma l'animale deve avere un carattere e un temperamento adatti a stare in mezzo alla gente. Deve essere socializzato e abituato alle altre persone, oltre che, chiaramente, regolarmente vaccinato. Inoltre, e' impensabile farlo sostare otto ore di fila nell'ufficio" ed e' necessario quindi pensare a fargli sgranchire le zampe "almeno una volta ogni due o tre ore".