Napolitano, appello per "spirito unitario" Camusso: "Controriforma non passerà"
Roma, 29 mar.(Adnkronos/Ign) - E' indispensabile "che le parti sociali contribuiscano a sviluppare un confronto aperto e costruttivo sulle soluzioni da perseguire con forte spirito unitario". E' l'appello lanciato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano nel messaggio di saluto al III Congresso Ugl che ha preso avvio oggi a Roma. "Le giovani generazioni, su cui grava gia' un debito pubblico che tende a diventare un fardello insopportabile, devono poter accedere al mercato del lavoro in modo che non siamo penalizzate da ingiustificate precarieta' o da forme inammissibili di sfruttamento". Lo dice il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, nel suo saluto al III congresso Ugl. Sulla riforma del lavoro e più in generale sul governo Monti, però, arrivano oggi duri attacchi da sinistra. "Sull'articolo 18 il governo ha deciso uno strappo. Forse ha immaginato che il suo consenso fosse tale da consentirgli questa operazione, ma non ha funzionato" afferma il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. E aggiunge: "Sui licenziamenti facili il governo non ha convinto nessuno. Noi -ha proseguito la leader sindacale- continuiamo a puntare sul Parlamento perche' faccia modifiche tali da far diventare questo disegno di legge una riforma vera". ''Abbiamo una certezza - sottolinea Camusso - i lavoratori hanno ben capito di cosa stiamo parlando e siamo certi che se questo Paese ce lo chiede la controriforma sul mercato del lavoro dell'articolo 18 non passera'''. Contro il governo Monti, proprio a partire dalla riforma del lavoro, scende in campo il presidente di Sel, Nichi Vendola, che chiede a Bersani di staccare la spina. "Dove non sono riusciti Berlusconi e Sacconi, stanno riuscendo Monti e Fornero. La controriforma del lavoro non affronta i nodi veri e demolisce i diritti. Per questo il governo Monti non merita di vivere e deve essere mandato a casa". "C'e' una distanza sanitaria -ha continuato Vendola riferendosi alle decisioni del governo- tra le scelte tecniche dei professori al governo e le condizioni materiali di vita di milioni di persone". "Quotidianamente i giornali pubblicano notizie di suicidi di persone che non ce la fanno a fronteggiare i debiti o ad arrivare a fine mese. Qui non c'e' un Vendola infuocato -ha dichiarato il presidente di Sel- che gli ritorna fuori la natura estremista. Penso di avere l'opinione che hanno milioni di italiani sulla riforma. Penso, in questo, di essere un militante medio del centrosinistra". Sotto accusa c'e' anche la riforma delle pensioni e il drammatico "problema degli esodati". "Nei conticini dei tecnici -ha insistito Vendola- non sono stati calcolati i drammi veri e concreti delle persone. A Monti e ai suoi ministri dico 'siate piu' determinati nei confronti delle banche e un po' delicati nei riguardi delle difficolta' gravissime delle persone". "Monti - aggiunge il leader di Sel - ha detto che le imprese non assumono perche' non possono licenziare. E' una menzogna insopportabile in un paese come l'Italia, dove le imprese straniere che investire si informano prima sulla mafia e la corruzione, che sono le vere barriere contro lo sviluppo e l'occupazione. L'ostacolo e' la lentocrazia burocratica non l'articolo 18". E le critiche non arrivano solo da sinistra. Per il leader Ugl, Giovanni Centrella, "la cancellazione dell'articolo 18 non serve a creare piu' occupazione ne' a restituire competitivita' al Paese. I licenziamenti facili sono esattamente il contrario di quello che serve al Paese e ai giovani. Con la disoccupazione in crescita il rischio concreto e' di creare un allarme sociale senza precedenti" conclude Centrella guardando al Parlamento chiamato dal sindacato a modificare il testo.