Crisi: Cisl Basilicata, servono investimenti in settori di punta

Potenza, 29 mar. - (Adnkronos) - "Ci siamo opposti alle manovre del governo Monti perche' le ritenevamo recessive e i fatti purtroppo ci stanno dando ragione". Lo afferma il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, commentando le ultime statistiche sulla produzione industriale e il prodotto interno lordo, secondo cui alla Basilicata ''servono progetti ambiziosi e almeno 2-3 macro-investimenti nei settori di punta come le energie rinnovabili, la meccanica industriale e l'information technology per tornare a crescere ai ritmi degli anni '90". "I numeri sono inequivocabili e non ammettono interpretazioni. L'effetto recessivo delle recenti e pesanti manovre correttive dei conti pubblici sta andando oltre le piu' pessimistiche previsioni e di questo passo i sacrifici imposti ai lavoratori e ai pensionati rischiano di non essere sufficienti a mettere in equilibrio la finanza pubblica". "Il crollo dei consumi, - spiega Falotico - in particolare dei beni durevoli, ha raggiunto dimensioni che e' eufemistico definire allarmante e nel giro di pochi mesi o addirittura settimane inizieremo a vedere gli effetti che la recessione provochera' sul lavoro e che ha nella ripresa della cassa integrazione un primo campanello di allarme. Qui il problema non e' piu' la bassa crescita che non crea lavoro ma la crescita negativa che distrugge i posti di lavoro scampati al ciclo recessivo precedente". Secondo Falotico "la cura del governo Monti rischia di dissanguare il malato e se non si interviene con rapidita' sulla crescita il 2012 sara' un vero e proprio salasso e l'economia italiana rischiera' di avvitarsi in un circolo recessivo senza precedenti. Se e' vero che a livello nazionale la produzione industriale ha registrato un calo su base annua del 2,5 per cento e' presumibile che il dato sia distribuito in modo disomogeneo sul territorio nazionale, con regioni che tengono e altre come la Basilicata che rischiano di andare alla deriva in assenza di misure anti-cicliche di politica industriale e di adeguate politiche di sostegno ai redditi piu' bassi". (segue)