Torino: surgelati scaduti rimessi sul mercato, pm chiede condanne fino a 4 anni
Torino, 28 mar. (Adnkronos) - Il pubblico ministero di Torino Elisa Buffa ha chiesto pene comprese tra il due e i quattro anni di reclusione per i cinque imputati nel processo per i surgelati scaduti, da anche dieci anni, rietichettati e poi rimessi sul mercato. Gli amministratori della Salpi Spa, azienda di surgelati di Collegno (Torino) poi diventata Ristor Spa, sono accusati a vario titolo di frode in commercio e commercio di sostanze pericolose per la salute. In particolare, la Procura ha chiesto una condanna a 4 anni per Anna Francone (Salpi) e Laura Formaggio (Ristor), tre anni e 6 mesi per Bruno Bianco e Simonetta Vallese della Salpi Spa, e a due anni per Gianfranco Formaggio, della Ristor Spa. Gli episodi contestati risalgono al 2008 e al 2010. A inizio maggio del 2008 nelle otto celle frigorifero del magazzino della ditta a Collegno (To), la Guardia di Finanza aveva sequestrato 18 tonnellate di branzini, aragoste e orate surgelate risultate scadute da tempo e pronte per la rietichettatura per essere poi rivendute alla grande distribuzione come fresche. Un episodio che si era ripetuto poi nel maggio 2010: stesso luogo, stesso meccanismo. Questa volta a finire nel mirino dei finanzieri era stata la Ristor, ditta nata sulle ceneri della Salpi Spa: nello stesso magazzino di Collegno le Fiamme Gialle trovarono oltre 400 chili di prodotti ittici scaduti. Secondo la ricostruzione dell'accusa le aziende avevano messo in piedi un circolo in cui in pratica non veniva mai buttato nulla e i prodotti venivano rietichettati come freschi e rimessi in commercio. Tra le partite di surgelati sequestrati, anche pesce scaduto nel 1998.