Vertice maggioranza: sì a riforme e intesa sulla legge elettorale

Roma, 27 mar. (Adnkronos) - Percorso parallelo per le riforme costituzionali e per quella della legge elettorale, che dovrà prevedere il potere di scelta degli eletti da parte dei cittadini, l'indicazione del candidato premier ma senza l'obbligo di coalizione. E' quanto emerge dal vertice tra il segretario del Pdl Angelino Alfano, quello del Pd Pier Luigi Bersani e il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini. "Al termine dell'incontro tra Pdl, Pd e Terzo Polo - si legge in un comunicato congiunto - si è convenuto sulla necessità di incardinare parallelamente la riforma della Costituzione e la legge elettorale. L'accordo sulla revisione della Costituzione prevede: la riduzione del numero dei parlamentari, la revisione dell'età per l'elettorato attivo e passivo, il rafforzamento dell'esecutivo e dei poteri del premier in Parlamento, l'avvio del superamento del bicameralismo perfetto". "Per ciò che attiene la revisione della legge elettorale, l'intesa prevede: la restituzione ai cittadini del potere di scelta dei parlamentari, un sistema non più fondato sull'obbligo di coalizione, l'indicazione del candidato premier, una soglia di sbarramento e il diritto di tribuna''. "E' stato un incontro utile. Abbiamo fissato paletti su percorso e alcuni contenuti", ha commentato Bersani. "Sono stati fatti passi avanti. Un passo buono, mi sembra. E ci rivedremo presto. Credo - ha detto il segretario del Pd - la prossima settimana". Bersani ribadisce che per il Pd la riforma della legge elettorale è una priorità: "Noi insistiamo molto per un serio intervento sulla legge elettorale. E' una priorità assoluta. Noi siamo pronti anche ad affrontare i temi costituzionali come la riduzione del numero dei parlamentari". "Col tempo che avevamo, siamo riusciti a parlare soltanto di riforme", ha poi aggiunto Bersani. E ai cronisti che gli facevano notare come anche quella del lavoro sia una riforma, Bersani ha replicato: "Sì certo è una riforma ma è una riforma da cambiare...". Prima del vertice Bersani aveva anche risposto ai cronisti che gli chiedevano delle voci di un possibile voto a ottobre "Io non capisco da dove escano queste stupidaggini. Certamente non da noi", aveva detto il leader Pd. Il vertice tra Angelino Alfano, Pierluigi Bersani e Pier Ferdinando Casini alla Camera è durato circa un'ora e mezzo e si è svolto nell'ufficio di Silvio Berlusconi a Montecitorio. Sulla riforma del lavoro è tornato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda annunciando che il ddl approderà in uno dei due rami del Parlamento "certamente dopo il ritorno del presidente Monti" dalla missione in Asia. Giarda non ha precisato se il testo sarà presentato al Senato o alla Camera.