Terrorismo: analista turco, estorsioni in Ue tra prime fonti finanziamento Pkk
Roma, 27 mar. - (Adnkronos/Aki) - La "tassa rivoluzionaria" che i cinque turchi di etnia curda arrestati questa mattina tra Veneto ed Emilia Romagna estorcevano ai propri connazionali e' "uno strumento tipico di finanziamento del Pkk, diffuso fin dagli anni Ottanta soprattutto nei paesi europei in cui e' piu' forte la presenza curda". Lo spiega Ekrem Eddy Guzeldere, analista del think tank 'European Stability Initiative' di Istanbul, esperto di separatismo curdo. "Finora questo strumento era poco diffuso in Italia, dove la presenza curda e' meno forte - continua l'esperto in un'intervista ad AKI-ADNKRONOS INTERNATIONAL - mentre e' da anni in uso in paesi come la Germania, dove i curdi gestiscono molte attivita' imprenditoriali e commerciali e quindi le estorisioni ai loro danni sono piu' proficue". In generale, spiega l'esperto, "la sponda europea del Pkk" rappresenta tra le principali fonti di finanziamento delle attivita' terroristiche che il gruppo conduce in Turchia. Oltre alla raccolta di fondi, i curdi in Europa si occupano anche di "reclutamento di giovani da destinare alla guerriglia, spesso contro la loro volonta', con lo stesso meccanismo del ricatto che usano per la cosiddetta 'tassa rivoluzionaria'". A queste attivita' si aggiungono quelle di "lobbying" che i gruppi curdi conducono in Europa, da un lato con i loro giornali e tv e dall'altro con "associazioni e gruppi di pressione attivi anche a Bruxelles presso le istituzioni europee". Si tratta in genere di organizzazioni che i paesi europei considerano lecite, "perche' esiste un divario tra il concetto di terrorismo che c'e' in Europa e quello che c'e' in Turchia, dove e' considerato terrorista anche un giornalista che parla a favore del Pkk". E' per questo, conclude l'esperto, che "tra Ankara e i paesi europei esistono molti contenziosi aperti in materia di lotta ai gruppi terroristici curdi e di espatrio di quanti per le leggi turche sono terroristi".