Arte: Firenze, restaurato altare d'argento del tesoro di San Giovanni (3)
(Adnkronos) - L'altare d'argento ''rappresenta una sintesi delle principali tendenze dell'oreficeria e della scultura fiorentine dall'eta' gotica al pieno Rinascimento - afferma Timothy Verdon, direttore del Museo dell'Opera - tanto da essere considerato uno dei massimi capolavori''. La grande Croce - alta 1,93 m, larga 0,88 cm, realizzata con circa 50 kg di argento - fu eseguita da Antonio del Pollaiolo e collaboratori, tra cui probabilmente Bernardo Cennini. Pagata nel 1459 la cifra iperbolica di 3.036 fiorini d'oro, di cui 2.006 andarono al Pollaiolo e 1030 all'orafo Betto di Francesco Betti. La Croce e' realizzata in argento, in parte di lamina ed in parte di fusione, arricchita da smalti traslucidi oggi purtroppo persi in gran parte, anche se non e' chiaro se molte delle placche, soprattutto della base, in realta' non furono in origine completate. Nonostante questo e' possibile apprezzare la finissima incisione del Pollaiolo. Come l'altare d'argento, la Croce fu commissionata dall'Arte di Calimala per contenere un frammento della croce di Cristo, il cui culto rischiava di passare in secondo piano con l'arrivo a Firenze di un'altra reliquia di proprieta' dell'Arte della Lana, eterna concorrente di Calimala. Il restauro dell'altare d'argento, iniziato nel 2006, coordinato e diretto dal laboratorio di restauro delle Oreficerie dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze, diretto da Clarice Innocenti, con la partecipazione del settore Scultura Lignea e del Laboratorio scientifico, e' stato eseguito da un'equipe di restauratori composta di ex allievi dell'Opificio. (segue)