Afghanistan: mons. Pelvi, Michele operatore di pace, speciale come tutti i nostri soldati

Roma, 26 mar. (Adnkronos) - "Michele si sentiva e resta un operatore di pace". E' il passaggio centrale dell'Omelia dell'ordinario militare, monsignor Vincenzo Pelvi, che officia i funerali solenni del sergente Michele Silvetri, 50esimo caduto irtaliano in Afghanistan. Michele, continua il vescovo, "pattugliava le strade e distribuiva cibo alla povera gente; difendeva i quartieri dall'attacco di possibili terroristi, accogliendo i bambini nei fortini; fermava i terafficanti di armi ma, intanto, ripristinava acquedotti distrutti dalla guerra, convinto che la pace si costruisce persino con un pezzo di pane e una scuola che riapre". I nostri soldati, prosegue il vescovo, "sono un po' speciali, perche' portano con se' quel bagaglio di umanita' e di fede che contraddistingue da sempre i militari italiani impegnati in missioni di sicurezza nel mondo". Michele Silvestri, chiude l'arcivescovo l'Omelia, "sta davanti a noi come segno di consolazione, di incoraggiamento, di speranza. Egli -sottolinea con forza- si rivolge a noi dicendo: abbiate il coraggio di rischiare con la fede, abbiate il coraggio di rischiare con la bonta'".