Crisi: Confesercenti Sardegna, 3.182 pmi del hanno chiuso nel 2011 (3)
(Adnkronos) - ''Appaiono inopportuni - prosegue Confesercenti in merito alla riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali - i provvedimenti annunciati dal ministro del Lavoro, Elsa Fornero. Alcuni esempi: pensare di incrementare i costi del contratto a tempo determinato, significa penalizzarlo e ridurre opportunita' di lavoro e competitivita' delle imprese. Il contratto di inserimento va rafforzato, per favorire l'occupazione di donne e over 55". "Il lavoro a chiamata risponde a specifiche esigenze di flessibilita' - aggiunge - eliminarlo, significa smantellare un sistema che guarda alle tante esigenze degli attori presenti nel mercato del lavoro. Si mette in discussione anche il lavoro occasionale accessorio (Voucher), che tuttavia risponde a specifiche esigenze organizzative dei fruitori e consente a studenti e pensionati di poter svolgere correttamente alcune attivita' occasionali''. Confesercenti contesta anche le Liberalizzazioni perche' ''la torta del mercato e' sempre quella. Mi chiedo - spiega Sulis - come si possa credere che, estendendo date e orari di apertura (ad esclusivo vantaggio dei centri commerciali artificiali), la torta diventi piu' grande. In questo modo, invece, si spostera' un'ulteriore quota di vendite, a discapito dei centri commerciali naturali. I quali, in Sardegna, consentono alla filiera dell'agroalimentare di arrivare al cliente finale nel 98% dei casi''. ''Al Governo - conclude - chiediamo di analizzare con estrema attenzione la realta' autentica, non quella virtuale. Ho la sensazione che non abbiano colto la drammaticita' della situazione della Sardegna''.