Vino: report Winenews, nel 2050 fara' i conti con il 'climate change' (3)

(Adnkronos) - Il fenomeno non e' solo di casa nostra, ma e' globale: in gioco ci sono i vini francesi, quelli australiani e californiani, per esempio. Anche in termini varietali, le cose stanno gia' cambiando e vitigni come il Merlot, che nel recente passato ha formato non poco del patrimonio viticolo del Belpaese, adesso e' praticamente escluso dai nuovi impianti. L'anticipo dei periodi di vegetazione e la crescita accelerata dell'uva a lungo andare potrebbero incidere sulla vita e sul comportamento dei parassiti. La tendenza incrementale delle temperature attualmente in atto, insieme alla riduzione delle precipitazioni, porterebbe ad un'eccessiva disponibilita' termica, con gravi ripercussioni sulla disponibilita' idrica, che metterebbe a rischio la compatibilita' dei vari territori con una soddisfacente attivita' vitivinicola. E proprio l'irrigazione, una delle soluzioni piu' ''a portata di mano'' al crescere delle temperature nei vigneti, potrebbe innescare una ulteriore criticita': i cambiamenti climatici ci sono sempre stati, ma hanno cicli lunghi che l'uomo non riesce a valutare a pieno nella loro complessita'. Il vero problema diventa allora quello della gestione dell'acqua, sempre piu' scarsa. Se i mutamenti climatici non permetteranno piu' di praticare la viticoltura in certe zone, allora dovremo spostarci in altre. Non sarebbe la prima volta. E' accaduto gia' in altri periodi della nostra storia e potrebbe verificarsi di nuovo.