Roma Capitale: in Consiglio regionale audizione su secondo decreto del governo (2)

(Adnkronos) - Molte le critiche sul meccanismo individuato per quanto riguarda il trasferimento dei poteri. Sia Di Stefano che Pietro Sbardella (Udc) hanno ricordato il protocollo di intesa firmato fra Regione e Comune che prevedeva un comitato paritetico fra le due istituzioni per arrivare a un testo di legge regionale condiviso, da approvare entro 90 giorni dall'entrata in vigore del decreto legislativo. In particolare Di Stefano ha espresso netta contrarieta' per la soluzione trovata definita ''ipocrita. Non vorrei - ha sottolineato che fosse una maniera per esautorare il Consiglio regionale, La presidente Polverini, nella sua audizione alla bicamerale non e' stata chiara su questo punto''. Francesco Storace (La Destra) ha parlato di ''pasticcio'', Mentre Esterino Montino (Pd) ha dichiarato che si tratta ''di un passo indietro che riafferma, di fatto, il potere dello Stato, mentre si tratta di competenze attribuite alla Regione dalla Costituzione''. Carlo De Romanis (Pdl), infine, ha sottolineato la necessita' di inserire nel decreto maggiori poteri per i municipi. Nella sua replica, Causi ha ribadito che si tratta di una soluzione di compromesso, che non pone limiti di tempo come previsto nel protocollo Comune-Regione: ''Le novita' introdotte - ha concluso - sono comunque sostanziali e importanti. Roma vede riconosciuto il suo ruolo e si fa espressamente riferimento anche all'area metropolitana, come processo per il futuro''.